RC AUTO
Dopo gli andamenti ondivaghi del passato il ramo ha trovato equilibrio. I prezzi hanno frenato la discesa e i sinistri restano stabili. I conti restano positivi, ma con difficoltà per molti intermediari
Autore: F. Panzeri
ASSINEWS 312 – ottobre 2019
Da qualche anno le accese polemiche sulla RC auto hanno perso quell’enfasi che le aveva caratterizzate nel primo decennio del nuovo millennio. Ricordiamo che, da un lato, le imprese si lamentavano dei cattivi risultati che necessitavano di costanti aumenti tariffari, mentre, dall’altro, i consumatori, tramite le loro associazioni, denunciavano “l’esosità” delle compagnie che praticavano i prezzi più alti in Europa e si arricchivano alle spalle degli incolpevoli automobilisti italiani. A partire dal 2012 i risultati delle imprese assicurative sono diventati molto positivi e le tariffe sono diminuite per un quinquennio. Negli anni più recenti il mercato si è assestato su un certo equilibrio di costi e ricavi e le accesse querelles si sono ormai placate.
Da anni ASSINEWS segue con attenzione l’andamento della RC auto e non si è mai unita al coro delle imprese, né a quello dei paladini dei clienti vittime dello strapotere oligarchico di pochi operatori. Per questi motivi, ancora una volta, ci affidiamo all’analisi storica di quanto avvenuto nell’ultimo ventennio, per offrire ai nostri lettori delle indicazioni che riteniamo obiettive e imparziali su quanto realmente avvenuto e di quali sono le attuali tendenze del ramo auto che mantiene tutt’ora una grande rilevanza nel bilancio (rami danni) nelle imprese italiane.
ASSINEWS ha preso in esame i dati del mercato italiano dal 1998 al 2018 quali emergenti dalle pubblicazioni ANIA “L’assicurazione italiana”.
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