Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
La polizza danni si fa largo allo sportello per aumentare la redditività degli istituti messa in crisi dal calo dei margini di interesse. Il fenomeno emerge chiaramente dai numeri diffusi ieri da Ivass sulla raccolta dei premi assicurativi nel primo semestre 2019 ma si tratta di un trend partito già da qualche anno. Ieri l’istituto presieduto dal direttore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha reso noto che nel primo semestre dell’anno la raccolta vita e danni è stata pari in totale a 74,9 miliardi, di fatto stabile rispetto allo stesso periodo del 2018 (-0,2%). Ma mentre il ramo Vita ha subìto una frenata (-1,5%), chiudendo a 55,4 miliardi di premi, il comparto Danni ha avuto invece un’accelerazione del 3,6% a 19,5 miliardi, con tutti i principali rami in aumento, a esclusione della Rc Auto. Crescita su cui gli sportelli bancari, e anche quelli postali, hanno avuto un ruolo importante.
Nel primo semestre dell’anno la raccolta dei premi assicurativi nei rami Vita e danni è ammontata a 74,9 miliardi di euro, in leggero calo (-0,2%) rispetto allo stesso periodo del 2018. Il rallentamento va attribuito alla raccolta Vita (-1,5%), che rimane il settore prevalente nel mercato italiano con 55,4 miliardi di euro di premi. L’Ivass, nel suo bollettino statistico, ha precisato che le polizze vita cosiddette pure (rami I e IV) sono in crescita: il solo ramo I è salito di 4,3 miliardi di euro (+13%). Le polizze finanziarie (rami III e V) si sono invece ridotte: sono in diminuzione di 4,2 miliardi le polizze unit e index linked di ramo III e di 1,6 mld le operazioni di capitalizzazione di ramo V. Sono in miglioramento le assicurazioni con finalità previdenziali (fondi pensione e piani individuali pensionistici). La nuova produzione vita, pari a 39,4 miliardi, è rimasta sostanzialmente stabile (-0,2%).
Il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, ha detto di non essere interessato al dossier Generali e, allo stesso tempo, di non essere preoccupato per l’italianità della compagnia assicurativa, a seguito delle vicende che hanno visto cambiare l’azionariato di Mediobanca. «Non abbiamo mai guardato un dossier Mediobanca.
Agricoltura di precisione, territorio ed indicazioni geografiche, formazione, filiere, digitale, blockchain e big data, agribusiness, benessere e sostenibilità. Sono le sette linee guida del nuovo agroalimentare declinate ad Agrifood Next, evento che si è tenuto a Siena e organizzato da Segretariato Italiano di PRIMA, Fondazione Qualivita, comune e università di Siena. Tra le esperienze presentate, quella di Valleria Villani dell’azienda agricola Carlini di Reggio Emilia che, dopo l’abbassamento dei prezzi cerealicoli, ha aderito al circuito FieldView, che monitora la produzione tramite sensori installati sui macchinari, collegati a satelliti, raccogliendo dati essenziali per la pianificazione. L’azienda Porto Felloni di Lagosanto (Fe) di Cristiano Salvagnin è tutta mappata e questo permette di conoscere la struttura del terreno, la presenza di elementi nutritivi, le produzioni, la salinità e le pendenze per una gestione aziendale integrata. Revotree di Cosimo Calciano è una startup che ha creato una piattaforma hardware e software per monitorare lo stato dei terreni, gestire le operazioni agronomiche e le attività agricole, automatizzare l’impianto di irrigazione, ottimizzando i suoi processi. La cooperativa Ager Coop presieduta da Luca Toninato ha elaborato il sistema Ars di agricoltura di precisione che, in base alle esigenze specifiche delle aziende, individua corrette strategie d’intervento. A sottolineare l’importanza dell’agricoltura di precisione, Carlo Bisaglia del Crea secondo cui le tecnologie porteranno ad una riduzione fino al 15% dei concimi minerali distribuiti e a -20% dei concimi organici, fino al 70% dei fitofarmaci e a un risparmio del 30% di acqua irrigua.
- Il passaporto genetico che scoverà nel mondo la cura migliore ai tumori
Un “documento d’identità” del tumore utile in Italia ma anche a livello internazionale. Si parla di cancro ed è meglio non esagerare con le metafore e pure con l’entusiasmo, ma il sistema che ieri è stato presentato dallo Ieo, l’Istituto europeo di oncologia fondato da Umberto Veronesi, promette di cambiare in meglio il modo in cui vengono curati i malati colpiti dalle neoplasie più aggressive. Il “passaporto genetico del tumore” è uno strumento in uso già da qualche tempo (nel centro milanese da circa sei anni) ma ora sta diventando molto più utile grazie alla possibilità di inserirlo nei database internazionali. Nell’”onco-chip” vengono inseriti tutti i dati del Dna del cancro di ciascun paziente. Avere questo “documento”, che ad esempio contiene le mutazioni genetiche legate alla malattia, è importantissimo nell’era delle cure personalizzate. Il “passaporto” serve a scegliere la cura migliore, facendolo accedere il malato alle terapie più efficaci ma anche evitando quelle che su di lui non avrebbero effetto.
- Compagnie, più valore ai dati per la svolta nell’insurtech
Il mercato assicurativo offre delle «opportunità» di crescita per le compagnie. Questo come generale conseguenza di «un aumento dei rischi» e come frutto di una maggiore consapevolezza dell’assicurato che ora cerca prodotti più personalizzati. All’interno di questo quadro, ha spiegato Michele Inglese, Insurance director Capgmenini Business Unit Italy, durante i lavori tenuti ieri a Milano dell’Insurance Summit organizzato da 24Ore Business School in collaborazione con Il Sole 24 Ore, il settore deve muoversi consapevole di come sfruttare al meglio le possibilità emergenti. Fondamentale, in quest’ottica, è «lavorare sui dati» perché la compagnia si possa proporre come «partner, preventer e payer».
- Autolesioni punite se costituiscono frode assicurativa
La Cassazione chiarisce il riferimento all’ordine pubblico. La sentenza, che muove da una veloce ricognizione della parallela espansione sia del concetto di salute, sia di quello di liberta personale, con un’attenzione particolare anche alla disciplina internazionale, osserva che «si rende necessaria una rilettura costituzionalmente orientata dell’articolo 5 del Codice civile che ha condotto la dottrina e la giurisprudenza a mettere in disparte quelle diminuzioni permanenti dell’integrità fisica finalizzate al mantenimento o al ristoro della salute (mutamento di sesso), all’autodeterminazione procreativa (sterilizzazione) o di solidarietà disinteressata (donazioni di organi e tessuti), intesa quale benessere complessivo dell’individuo». In definitiva, avverte la Corte, viene ad assumere un’importanza particolare la funzione sociale ed economicamente disinteressata della menomazione fisica, che costituisce giustificazione della libertà di disposizione del corpo in una prospettiva costituzionale. Infatti, sottolinea la Cassazione, è stato messo in evidenza come, con riferimento al caso dell’autolesione, questi atti dovrebbero essere considerati illeciti almeno nel caso vadano a danneggiare gli interessi di terzi estranei, come quando la lesione è procurata a sè stessi per evitare il servizio militare oppure per frodare un’assicurazione contro gli infortuni.
- Zego pronta a spingere ulteriormente i limiti dell’assicurazione danni e infortuni
Assicurare le consegne di pasti su ruote e i conducenti di VTC contro i rischi che si assumono su biciclette, scooter o auto durante il loro orario di lavoro: questo è il servizio di assicurazione danni e infortuni su richiesta offerto dall’Insurtech britannica Zego. Il suo know-how: offrire prezzi calcolati nel modo più equo possibile, in modo che ai clienti vengano addebitati solo i rischi effettivamente assunti, mentre i grandi assicuratori offrono una copertura più costosa e meno flessibile solo tutto l’anno. Oltre ai dipendenti della “gig economy”, la start-up ha esteso la sua offerta B-to-B a tutte le soluzioni di mobilità, dal car pooling al noleggio auto a brevissimo termine, passando per lo scooter sharing e le flotte di scooter elettrici.
- Avviso di tempesta sul settore assicurativo europeo
Lunedì sera, l’agenzia di rating Moody’s ha appioppato una prospettiva negativa per il settore assicurativo europeo per i prossimi 12-18 mesi. Finora, le prospettive erano rimaste stabili. Ma il contesto di bassi tassi di interesse, che già pesano sui coefficienti di solvibilità degli operatori, e i rischi di recessione stanno cambiando la situazione. Le difficoltà riguardano innanzitutto gli assicuratori del ramo vita, ma anche gli assicuratori del ramo danni sono interessati dal cambiamento di prospettiva. L’evoluzione è più o meno marcata a seconda del paese e della linea di business. Ma le compagnie francesi di assicurazione sulla vita, come CNP Assurances, Crédit Agricole e AXA, sono nel mirino dell’agenzia di rating finanziario. “I coefficienti di solvibilità sono sensibili al calo dei tassi di interesse, nella misura in cui gli assicuratori vita francesi hanno un’elevata esposizione a contratti di risparmio che offrono capitale garantito, ma anche perché detengono passività con scadenze generalmente più lunghe delle loro attività”, spiega Benjamin Serra, coautore della relazione di Moody’s.
- In Germania, il controllo dell’attività si sta rafforzando
L’autorità federale tedesca di vigilanza finanziaria (BaFin) sta suonando il campanello d’allarme per gli assicuratori tedeschi del ramo vita. “La situazione degli assicuratori vita e dei fondi pensione in questi anni ci impone di rafforzare il nostro controllo”, ha annunciato Frank Grund, Direttore Generale della BaFin, all’inizio di novembre. Un’analisi è stata lanciata alla fine di settembre e un test sarà effettuato nel marzo 2020, ha detto. Alla fine del 2018, quindici assicuratori con riserve insufficienti erano già sotto la “supervisione rafforzata” dell’authority finanziaria tedesca. Secondo la BaFin, 34 degli 84 assicuratori tedeschi del ramo vita sono minacciati da difficoltà finanziarie.
- Come le compagnie giapponesi hanno domato i bassi tassi di interesse per 20 anni
Mentre gli assicuratori europei stanno scoprendo il puzzle dei bassi tassi di interesse a lungo termine, i loro omologhi giapponesi hanno imparato a convivere con questi tassi vicini allo zero o addirittura negativi per diversi decenni. Tra il 1997 e il 2001, avevano assistito, terrorizzati, al fallimento di sette di loro, che non erano più in grado di permettersi gli alti tassi garantiti sui loro contratti, firmati nell’euforia degli anni ’80, in un momento in cui i rendimenti dei loro beni stavano crollando. Per evitare un’epidemia, il governo ha poi imposto una profonda riforma del settore e l’attuazione di misure preventive per monitorare la solvibilità dei vari gruppi. Ai più problematici è stato permesso di ridurre le tariffe “garantite” su alcuni contratti troppo generosi. Ed è stato creato un fondo di protezione per rassicurare i clienti.
- Il piano per porre fine alla sollecitazione telefonica abusiva di contratti di assicurazione
Dopo diversi mesi di negoziati, il Comitato consultivo del settore finanziario (FSCC) ha adottato un inasprimento delle condizioni per la promozione delle assicurazioni. Il testo è stato adottato ufficialmente martedì scorso dal CCSF, che riunisce broker, assicuratori, banche e associazioni. Questa prevede in particolare la fine della “vendita una tantum” (un’offerta seguita direttamente da un contratto) a seguito di una sollecitazione telefonica. “È una piccola rivoluzione nel settore”, spiega una fonte vicina al problema.
- L’Eiopa vuole registrare gli attacchi informatici in tutta Europa