Il prodotto punta su flessibilità della conversione in rendita e degli stacchi cedola, con ampia scelta di sottostanti finanziari
di di Fausto Tenini e Alessandro Lazzari * (Assinews)
Fideuram Vita Sintonia è un contratto di assicurazione sulla vita a premio unico e a vita intera, di tipo multiramo. Il premio e gli eventuali versamenti aggiuntivi, al netto dei costi di ingresso, vengono investiti per una quota in una componente rivalutabile e per la rimanente parte in un prodotto unit linked. Il primo elemento è rappresentato dalla gestione separata Fondo Fv Vivadue, mentre la parte di portafoglio più volatile può essere indirizzata verso fondi interni (riconducibili alle categorie Bilanciato, Flessibile, Obbligazionario) oppure verso fondi esterni. Fideuram Vita Sintonia consente di accedere ai mercati finanziari a seconda della propensione al rischio, permettendo la scelta tra due diverse soluzioni di investimento: la Linea Selezione (non protetta), che offre un mix tra la componente rivalutabile a quella unit linked, e la Linea Protezione 85 (protetta), che incorpora una componente rivalutabile più consistente. La combinazione presa in esame (non protetta) prevede il 25% del capitale investito nella gestione separata e il 75% del capitale destinato alla componente unit linked, rappresentato dal fondo interno Core K (una delle tante alternative disponibili). Per quanto riguarda la parte assicurativa del prodotto, in caso di decesso dell’assicurato verrà corrisposta ai beneficiari la somma del capitale assicurato rivalutato in base ai rendimenti della gestione separata e dei controvalori delle quote detenute nei fondi. Ma l’importo liquidabile in riferimento alla parte unit linked verrà aumentato di un’aliquota variabile, tra il 0,1% e il 2,5%, in funzione dell’età dell’assicurato alla data del decesso, maggiorazione che non potrà superare l’importo di 9 mila euro in funzione del Cumulo Investimenti Netti, a sua volta derivante dalle movimentazioni nei fondi e nella gestione separata. Da notare che l’integrazione a carico della compagnia assicurativa non è prevista in caso di decesso dell’assicurato nei primi 12 mesi dalla decorrenza del contratto, per cause diverse dall’infortunio. Per la sola quota d’investimento nella gestione separata è prevista la garanzia di un rendimento minimo pari allo 0%. Il contraente può richiedere il versamento di una cedola ricorrente per 10 anni, di importo predefinito, attraverso il disinvestimento di parte del capitale della gestione separata e di parte delle quote della componente unit linked, dove la cedola può discostarsi dall’importo predefinito per effetto dell’andamento del valore delle quote. E’ prevista anche l’opzione di conversione in rendita vitalizia posticipata, pagabile finché l’assicurato è in vita, o in rendita vitalizia reversibile in favore di un soggetto che può ricevere il 50%, il 75%, o il 100% della rendita, a condizione che l’età dell’assicurato e dell’eventuale assicurato reversionario sia compresa tra 55 e 85 anni. Per quanto riguarda il motore finanziario, la gestione separata Fondo Fv Vivadue ha reso nel 2018 il 2,26% al lordo dei costi ed è allocata per la metà del portafoglio su Btp e Cct, mentre la restante parte è investita in corporate bond e altri titoli di Stato in euro, con quote minoritarie di altre attività. Per la soluzione in analisi il Kid evidenzia nel caso peggiore una perdita media annua dopo 5 anni nell’ordine dello 0,15%, al netto dei costi, che può tramutarsi in un guadagno medio annuo dello 0,84% in condizioni di mercato favorevoli. Il fondo interno Core K mantiene invece un obiettivo di massima volatilità annua del 7% e può essere classificato come prodotto flessibile dato che la parte azionaria può oscillare tra il 5% e il 60% del patrimonio. Nel 2018 questa gestione ha perso il 6,25%, bilanciato da un rendimento di pari valore ma con segno positivo nei primi 10 mesi del 2019. Da Kid si segnala per questa componente, sempre dopo 5 anni, una perdita media annua del 3,94% nello scenario sfavorevole, mentre in caso di mercati a favore il guadagno atteso sale al 2,63% annuo, al netto dei costi. (riproduzione riservata)