Il Ceo dei Lloyd’s di Londra, John Neal, lancia l’allarme: assicurazioni troppo lente nell’affrontare il cambiamento.

Neal ritiene che rischi intangibili come il cyber risk, la reputazione, i diritti di proprietà intellettuale, andranno sempre più a plasmare il mercato e le coperture assicurative devono quindi essere velocemente riconsiderate per stare al passo con il processo di cambiamento in corso. Un modo gentile per dire che il mondo delle polizze non ha reagito prontamente al mutevole panorama dei rischi che i clienti devono affrontare. Durante l’appuntamento annuale a Londra con l’Insurance Market Briefing di AM Best, Neal ha sottolineato come gli assicuratori siano oggi chiamati a occuparsi principalmente di rischi immateriali a differenza di quanto succedeva in passato.

Il commento di Neal è arrivato dopo le osservazioni dell’agenzia di rating sull’innovazione tecnologica e sul cyber risk, identificati come i due fattori che potrebbero maggiormente impattare sui rating degli assicuratori. “In realtà, quando si vanno a trattare queste due tipologie di rischio, ci si rende conto di quanto siano cambiate in termini di complessità le esigenza cautelative rispetto alle tradizionali coperture property e casualty nell’arco degli ultimi 30 o 40 anni”.

Il che significa che le soluzioni assicurative scontano ancora un certo ritardo.

“Siamo abituati a un mondo di rischi tangibili, come le classiche polizze property, mentre non abbiamo ancora troppa confidenza con la gestione dei rischi immateriali, come ad esempio i danni prodotti dal malfunzionamento del software”.

Secondo Neal circa l’80% del rischio sul bilancio di un assicuratore tradizionale dipende da rischi immateriali e questo mette pressione all’industria chiamata a predisporre coperture adeguate. “E’ davvero importante che il settore inizi a considerare quali prodotti e quali servizi siano effettivamente necessari a soddisfare le esigenze dei clienti”.

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