di Anna Messia
Ibl Banca diventa il primo azionista di peso di Net Insurance con una quota di poco interiore al 20%, pari per la precisione al 19,77%. Un’operazione che era nell’aria da qualche mese dopo che, come anticipato da MF-Milano Finanza il 5 settembre, la banca guidata da Mario Giordano, specializzata nella cessione del quinto, aveva avuto il via libera dell’Ivass a salire nel capitale dell’assicurazione specializzata nel danni guidata da Andrea Battista. Ibl Banca aveva già in precedenza una quota del 9,73% e l’occasione di crescita nell’azionariato di Net Insurance è stata la cessione delle partecipazioni da parte della famiglia Amato. Tra gli azionisti dell’assicurazione quota all’Aim ci sono diversi investitori di primo piano, come risulta dai documenti dell’ultima assemblea del 7 novembre scorso: da Unicredit , che detiene il 6,12%, ad Algebris di Davide Serra (5,17%), Ubi (3,79%) con cassa di Risparmio di Bolzano, Tenax Capital e i francesi di Tikehau (che detengono tutti una quota paritetica del 3,69%). E spunta pure il riassicuratore elvetico Swiss re (3,46%). Tutti investitori che hanno creduto nel progetto lanciato da Battista (ex Cattolica e ex Eurovita) che è nato dalla prima spac delle polizze italiana quotata nel 2018 a Piazza Affari, Archimede, che ha poi realizzato la business combination con Net Insurance . Un’iniziativa che promette di innovare nel settore delle polizze danni spingendo sulla tecnologia ma che ha vissuto anche
un insolito imprevisto. Dopo aver rilevato net Insurance Battista ha scoperto infatti che mancano all’appello 26,6 milioni di Btp, scomparsi nel frattempo dalle casse societarie. Una questione che ora è in via di risoluzione grazie a un accordo con la controparte che ha previsto la restituzione a rate della somma (la prima è già stata versata e a breve dovrebbe arrivare la seconda) e nel frattempo è stata anche ridefinita la posizione con la famiglia Amato, precedentemente azionista di maggioranza di Net Insurance che, dopo la cessione a Ibl Banca, ha ora solo una quota residuale delle compagnia. Per quanto riguarda Ibl Banca l’acquisto del 19,77% della compagnia ha carattere esclusivamente finanziario senza l’intenzione di puntare ad un rappresentante nella governance della società presieduta da Luisa Todini. Del resto il progetto della spac è nato come una public company, in cui nessun azionista ha di fatto una quota superiore al 20%. Ma tra Ibl e Net Insurance ci saranno importanti sinergie industriali. Già partner storici nell’assicurazione della cessione del quinto hanno di recente siglato un accordo più ampio che prevede la distribuzione delle polizze di Net Insurance nei canali fisici e digitali di Ibl Banca. Per la compagnia guidata da Battista si tratta di un’alleanza che potrà consentire a Net Insurance di accelerare verso gli obiettivi del piano industriale che prevedono di arrivare entro il 2023 a 170 milioni di premi, con un utile netto di 17 milioni e un return on equity vicino al 20%. (riproduzione riservata)
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