di Paola Valentini
A Piazza Affari il titolo Generali ieri è tornato dopo molti anni a superare quota 19 euro, chiudendo la seduta in rialzo del 3,4% a 19,27 euro, portandosi sui massimi dal gennaio 2009. A dare ulteriore slancio dopo un rialzo borsistico avviato nelle scorse settimane sono stati i conti del terzo trimestre e dei nove mesi, che non hanno deluso le previsioni. Sul titolo si concentra l’attenzione anche per l’appeal speculativo dato dalle mosse di Leonardo Del Vecchio su Mediobanca, principale azionista dell’assicurazione triestina. Per quanto riguarda i risultati al 30 settembre, i profitti operativi del terzo trimestre sono stati pari a 1,21 miliardi (+12,6%) rispetto agli 1,155 miliardi del consenso. L’utile netto è stato di 374 milioni (-28,9%) a fronte di 417 milioni del consenso e l’utile netto adjusted si è attestato a 562 milioni (+20,3%) con attese pari a 574 milioni. I premi lordi hanno sorpreso attestandosi nei tre mesi a 15,651 miliardi (+6,9%) dai 14,999 miliardi stimati dal consenso. Nei nove mesi i premi lordi sono stati di 51,378 miliardi, rispetto ai 50,727 del consenso, il risultato netto è stato di 2,163 contro i 2,206 miliardi attesi, il risultato netto normalizzato è stato di 1,872 miliardi, contro gli 1,884 miliardi attesi. E il risultato operativo ha toccato quota 3,934 miliardi (+9,1%), l’1% in più del consenso (3,879 miliardi). Gli esperti di Equita (hold e target price a 18,6 euro) osservano che «la compagnia ha registrato risultati trimestrali complessivamente migliori delle attese. In particolare, il migliore utile operativo è legato ad un maggiore contributo dal segmento Danni e Vita, mentre l’asset management è sostanzialmente in linea con le attese». Nel danni, la sim si sottolinea «un significativo aumento dei premi, +5% anno su anno, in accelerazione rispetto al primo semestre, a 4,7 miliardi rispetto ai 4,5 miliardi attesi. Il combined ratio dei nove mesi al 92,5% è in linea con le previsioni». Ma «l’utile netto è inferiore alle attese principalmente a causa di un impatto maggiore delle attese dall’operazione di asset liability management intrapresa a settembre», afferma Equita che si aspettava un solvency ratio del 205% rispetto al 204% registrato, in calo rispetto al 209% nel primo semestre «in quanto la riduzione della base di Tier 2 e la riduzione dei risk free ha più che compensato l’impatto da riduzione dello spread», nota la sim. Il consenso stimava un solvency ratio al 207%. Il cfo di Generali, Cristiano Borean, ha detto che, ricalcolato al 25 ottobre, il solvency ratio di Generali si è riportato al 209% e che negli ultimi giorni dovrebbe essere salito ulteriormente perché c’è stato un ulteriore rialzo dei tassi e al tempo stesso anche un miglioramento dei mercati azionari. Secondo Banca Imi (hold e target price di 16,4 euro) Generali ha registrato conti misti, con un forte risultato operativo, mentre il ratio Solvency II si è rivelato più debole del consensus e delle attese. Banca Akros ha lasciato invariato il giudizio neutral e il prezzo obiettivo a 18,5 euro osservando che i risultati operativi del terzo trimestre sono stati leggermente superiori alle attese e i profitti netti adjusted sono stati, invece, in linea. Mediobanca Securities, dal canto suo, conferma neutral e target price a 17,5 euro spiegando che «generali ha fatto ulteriori cambiamenti bei suoi modelli che hanno avuto un impatto dell’1% sul solvency ratio, da qui la differenza di due punti percentuali dell’indicatore, al 205% rispetto ad attese del 2017%». (riproduzione riservata)
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