Insolvenze in aumento del 5% nel settore Automotive italiano nei prossimi 12 mesi. A risentirne soprattutto i fornitori di minori dimensioni, in particolare quelli attivi nei segmenti delle parti di motore a combustione e delle componenti metalliche dei veicoli. Si tratta delle imprese del settore maggiormente penalizzate dal calo della domanda, dall’alto livello di concorrenza e dalla frammentazione delle reti.
E’ quanto prevede Atradius nell’ultima edizione dell’osservatorio sul mercato automobilistico (Market Monitor) dedicato ai Paesi dove questo comparto economico assume maggior rilievo.
Per quanto riguarda l’Italia, l’industria della componentistica, che aveva compensato il drastico calo della domanda interna con un incremento dell’export, ha registrato una battuta d’arresto della crescita sui mercati esteri a causa soprattutto del rallentamento delle vendite di veicoli in Europa. Inoltre, la debole crescita del PIL italiano, che fa da sfondo al calo del 3,5% delle vendite di auto nel primo semestre 2019, fa prevedere una stagnazione delle vendite del settore auto in Italia nei prossimi 12 mesi, situazione che si attende influisca negativamente sulle tempistiche di pagamento delle forniture nelle transazioni tra imprese.
Vendite in sofferenza anche a livello globale (prevista una contrazione del 5% nei breve periodo) a causa della perdurante incertezza economica, che potrebbe agire da freno anche ad una eventuale ripresa nel 2020. Previsioni a più lungo raggio indicano un possibile aumento del rischio credito nel settore nei prossimi cinque anni. Le imprese del settore strutturalmente più deboli potrebbero risentire di pressioni sulla liquidità, dovute a maggiori rallentamenti delle tempistiche di pagamento delle fatture da parte dei clienti. E’ il caso, in particolare, degli operatori che forniscono componenti e ricambi a basso valore aggiunto, che spesso dipendono da un solo OEM (Original Equipment Manufacturer) e che operano in un contesto altamente competitivo.
“Il previsto peggioramento della performance dell’industria automobilistica italiana – commenta Massimo Mancini, Country Manager Atradius per l’Italia –si inserisce in uno scenario di incertezza economica globale. All’interno del settore automobilistico è già in atto la corsa all’innovazione, che rappresenta un’importante sfida per la maggior parte dei fornitori operanti nel settore, soprattutto quelli di dimensioni medio-piccole. Le difficoltà causate dall’attuale fase di crisi, con vendite in calo e margini di profitto in continua flessione, rischiano di compromettere seriamente la tenuta della filiera. Gli strumenti a supporto della gestione del rischio commerciale – valutazione delle controparti, gestione degli insoluti, rimborso delle insolvenze – rappresentano un valido sostegno alle imprese anche e soprattutto in questa fase di affanno della performance di settore.”