Unipol ha chiuso i primi nove mesi con un utile netto consolidato di 843 milioni di euro, a fronte della perdita di 229 mln dello stesso periodo del 2017. Il dato comprende la plusvalenza di 309 mln derivante dalla cessione di Popolare vita. La raccolta diretta assicurativa, al netto di Popolare vita, si è attestata a 8,6 miliardi (+5,1%): il ramo danni è rimasto stabile a 5,6 miliardi, mentre il vita è salito del 16,6% a 3,1 mld. Il Solvency ratio consolidato, basato sul modello interno parziale, si è posizionato al 161% dal 160% di giugno. La controllata UnipolSai ha raddoppiato l’utile netto a 862 milioni.
L’a.d. Carlo Cimbri ha spiegato che nel terzo trimestre lo spread Btp-Bund ha pesato per quattro punti base sul Solvency di Unipol e per sei punti su quello di UnipolSai. Per quanto riguarda Bper, «a oggi la vediamo solo come azionisti per la nostra quota del 15%, che è rimasta invariata rispetto a quella comunicata a suo tempo».
Sempre sul versante bancario, si sta lavorando per ottenere da Unipol banca i migliori risultati di gestione. Infine, nell’ambito degli Npl, «per la fine dell’anno UnipolRec (società ad hoc del gruppo, ndr) avrà smontato un 10%, pari a circa 300 milioni di euro, del portafoglio lordo originario».
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