In un sistema economico e sociale sempre più esposto a eventi negativi che ne minacciano la stabilità, tanto che concetti come “sostenibilità” e “rischio” sono al centro delle cronache e del dibattito sul futuro del Paese, si tratti di debito pubblico, di pensioni, di competitività delle imprese o di tecnologia, i professionisti che del calcolo delle sostenibilità e della gestione dei rischi hanno fatto il proprio mestiere – gli Attuari – sono riuniti dal 21 novembre fino a venerdì 23 a Roma per il XII Congresso Nazionale.
Tra i temi di maggiore attualità in discussione: welfare e pensioni. Come specialisti indipendenti più impegnati sul fronte della previdenza, gli attuari rilanciano il grande progetto per un nuovo sistema di welfare integrato e allargato che metta insieme, a vantaggio dei cittadini, previdenza e assistenza, pubblico e privato, assicurazioni e finanza. E dal palco del Congresso mettono a disposizione del Governo e delle istituzioni pubbliche la loro esperienza e competenza tecnica per un contributo al processo di riforme dello Stato sociale.
In particolare, sul fronte delle pensioni e dell’attualità delle modifiche alla Legge Fornero, gli attuari, pur favorevoli dal punto di vista sociale all’introduzione di forme di flessibilità in uscita, ricordano che qualsiasi intervento, a cominciare dall’anticipazione dell’età pensionabile, genera squilibrio e quindi costi che devono trovare una copertura.
I partecipanti al XII Congresso, tra attuari e non, sono oltre mille, un numero straordinario per una categoria professionale che ha 1.013 iscritti all’Albo in Italia. “E’ il segno importante – ha sottolineato il presidente del Consiglio Nazionale degli Attuari Giampaolo Crenca – di come il progetto di sviluppo della professione messo in atto ormai da sette anni dall’Ordine degli Attuari stia dando frutti significativi”.
Secondo Crenca uno degli elementi decisivi di svolta per la professione sono stati la comunicazione e il confronto a tutti i livelli: opinione pubblica, istituzioni e politica, mondo privato. “Con il XII Congresso – ha affermato il presidente del Consiglio Nazionale degli Attuari – vogliamo guardare alle frontiere del domani e del prossimo futuro per progettare lo sviluppo della nostra professione”. Le prospettive sono favorevoli. Da anni gli attuari, che nel mondo sono circa centomila, rappresentano una delle figure professionali più ricercate, sempre tra le prime tre nelle classifiche, con un tasso di disoccupazione prossimo allo zero anche in Italia.
Da oggi a venerdì, tra relazioni e dibattiti, al Congresso di Roma sono in programma temi forti come il welfare, l’ERM (Enterprise Risk Management), i dati, le nuove regole IFRS17 per le assicurazioni, che vengono approfonditi attraverso relazioni, dibattiti e confronti con la politica, le imprese, la finanza, le altre professioni, le associazioni di categoria, le Autorità di vigilanza, la realtà internazionale, enti e fondi, il mondo del brokeraggio e della riassicurazione, le università, la stampa.
“L’Attuario aveva già un volto nuovo. Con questo XII Congresso – ha tenuto a sottolineare Giampaolo Crenca – si proietta verso nuovi spazi professionali, verso la partecipazione alla governance di enti e imprese, verso la gestione manageriale dei grandi rischi che minacciano le economie, in uno scenario che vedrà gli attuari in Italia e nel mondo sempre più protagonisti dei destini della società”.