Spaventati dallo spread, i risparmiatori ora chiedono più protezione. E trovano risposte da assicurazioni e banche, che con le polizze compensano il calo dei ricavi. Ma bisogna stare attenti ai costi, alle garanzie e, nel Vita, ai rendimenti
di Roberta Castellarin e Paola Valentini

Il bisogno di protezione è in crescita tra gli italiani, spaventati dall’incertezza riguardo al futuro dell’economia dopo l’impennata dello spread legata al destino del debito pubblico, che pesa come un macigno sulle prospettive del Paese. Non a caso la domanda nell’ultima asta dei Btp Italia è crollata per una paura mai vista prima d’ora nei confronti del titoli di Stato tricolore, che anzi per anni hanno rappresentato il porto sicuro preferito dalle famiglie.

In campo assicurativo e in particolare nel comparto Vita sono di gran moda le polizze multiramo, che combinano gestioni separate (ramo I) e unit linked (ramo III) in quantità variabili. Secondo le analisi dell’Ivass, proprio le polizze di ramo I e III vendute singolarmente continuano a perdere terreno rispetto ai prodotti multiramo, anche se dopo l’estate le prime hanno avuto una ripresa per via della turbolenza dei mercati che ha spinto gli investitori verso soluzioni più prudenti.

In base ai dati dell’associazione delle compagnie assicurative presieduta da Maria Bianca Farina, nei primi nove mesi del 2018 le polizze Vita di compagnie italiane ed extra-Ue hanno raccolto nuovi premi per 62,4 miliardi di euro, in aumento del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. A trainare questo risultato, con premi per 40,1 miliardi, sono state le polizze Vita di ramo I, che sono tornate in auge in questa fase di difficoltà dei mercati perché grazie alla garanzia del capitale investito (al netto dei costi) e alla contabilizzazione dei titoli in portafoglio al costo storico (anziché al valore di mercato) risultano immuni dalla volatilità. Nel solo mese di settembre hanno registrato premi per 5,29 miliardi, il 49,2% in più dello stesso mese del 2017, su un totale del mercato Vita di 7,1 miliardi.

Si tratta, spiega l’Ania, dell’ammontare più alto da inizio anno e di questo importo 1,2 miliardi provengono dai prodotti multiramo. Nel primo semestre del 2018, in base ai dati Ivass, le unit linked rappresentavano il 20% circa delle nuove polizze lanciate nel periodo rispetto al 10% di un anno prima, le rivalutabili circa il 35% da oltre il 50% e le multiramo più del 30% dal 24% del primo semestre 2017. La presenza della gestione separata nella polizza consente di calmierare la volatilità e ciò permette, anche in un’ottica di Mifid II, di ridurre l’indicatore di rischio del prodotto e renderlo accessibile a una platea più ampia di investitori. Inoltre la copertura caso morte rappresenta un ulteriore elemento di protezione. D’altro canto questa combinazione tra componente che protegge e componente che invece punta sui mercati non rende facile l’analisi di come potrà comportarsi la polizza. Ma la duplice veste dei prodotti Vita, ovvero quella di risparmio e protezione, ha fatto breccia nel portafoglio dei risparmiatori italiani. Secondo i dati Ania, il patrimonio gestito dalle assicurazioni Vita ha raggiunto i 690 miliardi a fine 2017, di cui 540 miliardi in polizze tradizionali di ramo I e 150 miliardi in polizze di ramo III. E l’incidenza sulla ricchezza finanziaria totale delle famiglie è salita al 15,4%, in crescita costante dal 3,9% di 20 anni fa.

Ma prima di sottoscrivere queste polizze bisogna tenere ben presenti i costi, che sono illustrati nel nuovo prospetto semplificato denominato Kid in vigore da quest’anno, nel quale sono presenti anche scenari di simulazione dei rendimenti attesi e l’impatto delle commissioni su questi ultimi. Mentre per i rendimenti occorre fare un distinguo. Quelli delle polizze di ramo I sono pubblicati una volta l’anno, alla chiusura del bilancio, e, in base a una prima ricognizione effettuata da MF-Milano Finanza sulle gestioni separate che al 30 settembre pubblicano i rendimenti mensili o quelli annuali, il risultato medio è rimasto stabile attorno al 3,5%, ma non manca chi ha messo a segno una performance del 5%. È il caso del 5,8% di Vita Press di Unipol Sai, per la quale il risultato è peraltro già certificato perché chiude il bilancio il 30 settembre. Dall’analisi di questo primo campione emerge che queste gestioni hanno retto bene all’impatto dell’aumento dello spread proprio grazie al fatto che contabilizzano i titoli al costo storico, dimostrando di essere un buon rifugio nei momenti di turbolenza di mercato, in grado di abbinare redditività e stabilità. Inoltre altro punto di forza di queste linee è il consolidamento dei risultati anno per anno, che una volta acquisiti, non possono diminuire e dunque sono protetti da eventuali ribassi futuri, in linea con una strategia prudente di investimento che punta alla massimizzazione della performance del capitale investito nel medio-lungo periodo.

Ma il rendimento minimo garantito, una volta il punto di forza di queste polizze, è praticamente scomparso e oggi le ramo I garantiscono soltanto il capitale. Bisogna anche fare attenzione perché alcune linee sono legate a prodotti non più in commercio. Sono invece quotati i fondi sottostanti alle unit linked, che però non offrono la garanzia del capitale a meno di casi specifici legati a singoli comparti sottostanti. Queste polizze hanno registrato nei nove mesi nuovi premi Vita per 21,16 miliardi (+3,4% sul 2017), con 1,75 miliardi a settembre (-5,5%) di cui 818 milioni relativi ai prodotti multiramo. Sul fronte dei costi, le unit presentano commissioni di gestione in media più elevate rispetto alle gestioni separate. Accanto ai costi di ingresso, nei nuovi prodotti arrivati sul mercato nel primo semestre di quest’anno l’Ivass rileva che i caricamenti indiretti delle gestioni separate, sempre applicati mediante trattenute dal rendimento realizzato, variano generalmente da un minimo di 0,4% a un massimo di 2,5%, mentre nelle unit linked le commissioni di gestione vanno da un minimo di 0,5% a un massimo di 3,91%, oltre alle commissione sui singoli fondi sottostanti. Le unit linked sono polizze sono molto apprezzate dalle reti di consulenti e private banker: a fine settembre rappresentavano il 14,6% del loro patrimonio finanziario contro il 6,7% delle polizze rivalutabili. Per chi le propone hanno il vantaggio di assorbire meno capitale ai fini della vigilanza sulla solidità di bilancio rispetto alle gestioni separate. Mentre a chi le sottoscrive danno il vantaggio di potersi spostare da un fondo all’altro senza pagare l’imposta sui capital gain. Come per tutte le polizze Vita i conti con il Fisco si faranno al momento del riscatto, quando dovrà essere pagata anche l’imposta di bollo (ma le polizze di ramo I ne sono esenti).

Proprio per capire come sono andati quest’anno MF-Milano Finanza ha chiesto a Fida di elaborare la classifica delle performance dei migliori e peggiori comparti delle unit linked in tre macro categorie. Tra gli azionari spicca la linea Top Tech 100 di Zurich Life Assurance, specializzata sulle azioni tecnologiche, che quest’anno ha reso il 15% e fa il 46,8% a tre anni (dati al 13 novembre). Invece hanno sofferto i prodotti esposti su Piazza Affari. I bilanciati vedono al primo posto Area Life Dynamic della compagnia Area Life International con il 7,13%, mentre Creditras 4K è all’ultimo posto con un -18,8%. Sul fronte obbligazionario si mette in evidenza il Global Bond di Zurich Life Assurance con l’8,8%, perde invece il 16,9% il fondo Creditras Cgv FuturOro Euro Moneta.

Un occhio ai Danni. Intanto si consolida la convinzione che la coperta è corta e le politiche economiche espansive di oggi si tradurranno in tagli ai servizi e al welfare di domani. Una situazione nuova per gli italiani, che hanno potuto contare fino a pochi anni fa su uno Stato generoso sia dal punto di vista previdenziale sia sanitario. Non stupisce quindi che ancora oggi siano poco diffuse tra gli italiani le coperture assicurative ad ampio spettro. Secondo l’Ania (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) i margini di crescita sono notevoli: famiglie e pmi sono sotto-protette, così come le abitazioni. Il 78% delle case in Italia è esposto a un rischio medio-alto, anche a causa dei cambiamenti climatici, ma solo il 2% è assicurato. E proprio per approfittare di questo scarto tra nuove esigenze e bassa copertura le grandi banche stanno puntando molto sull’offerta di prodotti assicurativi nel ramo Danni, entrando in diretta concorrenza con le compagnie. Basti pensare che Intesa Sanpaolo che ha ridenominato le filiali con la vetrofania «Banca Assicurazione». «Il nostro piano d’impresa punta a sviluppare ulteriormente il modello di wealth management & protection, in grado di offrire agli attuali 12 milioni di clienti del gruppo prodotti di investimento, lending e protezione», sottolinea Nicola Fioravanti, responsabile divisione Insurance di Intesa Sanpaolo . In dettaglio, le proposte sul mercato si concentrano sul «modello commerciale di tipo modulare, con il lancio di una gamma di nuove offerte con coperture assicurative che spaziano negli ambiti famiglia, salute e beni con un’attenzione specifica all’analisi, seguita nel tempo, dei bisogni assicurativi. Questa concezione dell’offerta assicurativa ben si adatta a prodotti modulari, che grazie alla loro flessibilità consentono facilmente di aggiungere, modificare ed eliminare garanzie nel tempo assemblandole in un unico contratto», spiega l’Ivass nel suo ultimo report sull’analisi delle tendenze nell’offerta assicurativa. In particolare, le coperture riguardano famiglia (responsabilità civile del capofamiglia, tutela legale, scippo e rapina, assistenza, prevenzione), salute (infortuni, indennizzi per fratture, perdita anno scolastico, danno estetico) e beni (la casa e il suo contenuto).

«Il canale bancario è in prima linea nel lancio e nella distribuzione di prodotti assicurativi», spiega Andrea Casini, co-head Italy di Unicredit . La banca in partnership con CreditRas Assicurazioni ha sviluppato UniCredit My Care Famiglia. Si tratta di un’offerta modulare che consente di scegliere tra vari moduli senza vincoli di combinazioni: casa, famiglia, seconda casa, persona, catastrofi naturali, cyber risk, sport. Il contratto ha una durata annuale con tacito rinnovo. Il premio è determinato per ogni modulo in base a garanzie, servizi e massimali scelti a composizione della polizza e verrà addebitato mensilmente su conto corrente Unicredit oppure su carta prepagata della gamma Genius Card. Mentre dall’estate scorsa Ubi Banca ha lanciato la campagna battezzata «E vissero tutti sereni e protetti», dedicata all’offerta di soluzioni per la protezione della salute e della casa, che prevede coperture realizzate con Cargeas Assicurazioni. La campagna si concentra su BluCasa, l’assicurazione multi-rischi anche per le abitazioni in affitto o di vacanza, e su BluFamilyXL, la polizza infortuni e malattia, costruite con quattro linee di protezione. Per entrambe il cliente ha la possibilità di pagare il premio mensilmente senza oneri aggiuntivi, di rivalutare massimali e somme assicurate, nonché di scegliere il pagamento diretto delle prestazioni in caso di ricovero per gli interventi chirurgici più gravi. E Bper ha appena lanciato il servizio bancassurance guidato da Emanuele Ruzzier, ex Allianz, Generali e Munich Re.

Intanto secondo l’Ania l’industria assicurativa italiana sta cambiando pelle e modelli di business, mutando l’offerta di prodotti e servizi e usando la tecnologia a supporto dell’offerta. Si parla della domotica nella casa, della telematica nell’auto, della telemedicina nelle coperture della salute. I big data sono utilizzati per meglio personalizzare una copertura o per meglio prezzare un prodotto e sta facendo un cambiamento radicale. Sino a fine anno, per esempio, Generali ha in promozione le soluzioni assicurative Danni sull’abitazione della Linea Generali Sei a Casa. In offerta gratuita, abbinata alla polizza, c’è il nuovo assistente virtuale Amazon Echo Dot con Alexa (nel quale si può attivare gratuitamente anche la Skill Generali Casa, un’applicazione vocale con contenuti e consigli per la cura dell’abitazione e la gestione di piccoli inconvenienti domestici). La formula offre i primi due mesi di tutela gratuiti in caso di durata annuale. E, se si allunga la durata della soluzione ad almeno due anni, i mesi in regalo diventano sei. Il prodotto permette di scegliere garanzie e livello di protezione e di estenderle anche alla casa delle vacanze. In questa polizza a pacchetto è anche possibile includere la protezione da terremoti, alluvioni e inondazioni e quella cosiddetta «Allagamento e Flash floods» per i danni provocati dalle sempre più frequenti bombe d’acqua (copre anche i danni al contenuto dell’abitazione). Dal canto suo Poste Vita (la compagnia del gruppo Poste italiane ) prevede sconti fino a fine anno sulla polizza salute Postaprotezione Innova Salute Più, che ha tre diversi gradi di coperture a seconda della combinazione scelta (grandi interventi chirurgici, rimborso spese mediche o diaria).
D’altro canto per chi li propone i prodotti assicurativi presentano diversi vantaggi. Sono una fonte di ricavi in una fase in cui ancora i margini da interesse sono risicati e il business del risparmio gestito deve fare i conti con mercati sempre più difficili da affrontare. Inoltre si tratta di prodotti meno paragonabili tra loro e quindi meno soggetti a pressione competitiva perché la modularità rende più difficile un confronto diretto tra le diverse proposte in vetrina, a differenza di quanto avviene nel mondo dell’Rc Auto. (riproduzione riservata)

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