di Paola Valentini
Raccolta del risparmio gestito in netta ripresa a ottobre. In base ai dati della mappa mensile di Assogestioni, nel mese scorso i flussi netti si sono attestati a quota 6,79 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto ai 3,56 miliardi di settembre. Nei dieci mesi il bilancio segna 87,3 miliardi a fronte dei 51 miliardi dello stesso periodo 2016.
A trainare il risultato di ottobre sono stati esclusivamente i fondi comuni aperti con 6,71 miliardi (cui si aggiungono 26 milioni ottenuti dai fondi chiusi), in crescita dai 2,6 miliardi di settembre, mentre le gestioni di portafoglio si sono dovute accontentare di una raccolta di 46 milioni (923 milioni nel mese precedente).
Per effetto della raccolta del mese e dell’andamento dei mercati il patrimonio dell’industria italiana dell’asset management ha aggiornato a fine ottobre un nuovo massimo storico a quota 2.079 miliardi di cui 1.054 miliardi nei fondi e 1.024 miliardi nelle gestioni di portafoglio.
Tra le singole categorie di fondi comuni più gettonati spiccano i flessibili che nel mese hanno ottenuto 2,74 miliardi dai 2 miliardi di settembre, seguono i bilanciati con 1,56 miliardi (827 milioni a settembre), gli obbligazionari con 1 miliardo (735 milioni a settembre) e gli azionari con 849 milioni (490 milioni a settembre). Sono tornati nel frattempo in attivo i fondi monetari (565 milioni da -1,43 miliardi di settembre). Ma da inizio anno il primato della raccolta resta in mano agli obbligazionari (25,5 miliardi) che precedono flessibili (17,1 miliardi), bilanciati (15,2 miliardi) e azionari (7,9 miliardi).
Guardando alla ripartizione della raccolta di ottobre, sulla base del passaporto dei fondi, i prodotti di diritto italiano hanno ottenuto 2,15 miliardi, mentre gli esteri 4,56 miliardi, portando il totale da inizio anno, rispettivamente, a 13,5 miliardi e 50,9 miliardi.
Sul fronte delle singole società di gestione, campione di raccolta del mese (tra fondi e gestioni) è il gruppo Ubi con 2,37 miliardi, seguito da Amundi con 1,069 miliardi, Generali con 1,027 miliardi (il gruppo segnala che il risultato è dovuto principalmente ad operazioni infragruppo), Axa Im con 667 milioni, M&G con 665 milioni e Jp Morgan Asset Management con 508 milioni.
Soltanto settimo, con 438 milioni, si piazza Intesa Sanpaolo, che nei mesi scorsi ha fatto il pieno di raccolta. Il gruppo resta primo come saldo nei dieci mesi (17 miliardi), nonostante la frenata di ottobre per via del rosso di Fideuram (-535 milioni), mentre Eurizon ha attirato 974 milioni. Sempre restando tra i big per Anima i riscatti hanno superato le sottoscrizioni per 1,59 miliardi per via di deflussi dalle gestioni istituzionali (-1,78 miliardi).
Tra gli esteri da segnalare, inoltre, il buon risultato di Invesco (408 milioni), in negativo invece Bnp Paribas (-51 milioni).
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