Salvatore Ligresti è stato ritenuto colpevole di aggiotaggio e condannato in primo grado a 5 anni di carcere, nonché al pagamento di una multa da 100 mila euro. Sono state quindi accolte le richieste del pubblico ministero Giordano Baggio contro l’ex numero uno della galassia Fonsai , imputato per manipolazione di mercato sul titolo della holding Premafin. Le operazioni, per circa 9 milioni di euro, al centro del processo sono avvenute tra il 2 novembre del 2009 e il 16 settembre 2010 e condotte attraverso due trust con sede alle Bahamas. Secondo l’accusa, dietro The Ever Green Security Trust e Heritage Trust ci sarebbe stato sempre l’ingegnere siciliano, oggi 85enne, che avrebbe agito per mantenere alto il prezzo delle azioni Premafin e quindi non vedere diluita la propria quota, mantenendo quindi il controllo, e in quanto asset che le holding di famiglia avevano dato come garanzia per altri debiti.
La difesa, che aveva chiesto l’assoluzione, attende ora le motivazioni, che saranno depositate in 90 giorni, per presentare appello «Sarà importante capire come è stato valuto il quadro indiziario proposto dalla pubblica accusa che a nostro avviso si reggeva su presunzioni e non su elementi oggettivi», ha detto l’avvocato Luigi Tizzoni. Assieme all’ingegnere sono stati condannati anche i due coimputati Giancarlo de Filippo e Niccolò Lucchini, rispettivamente a 4 anni di reclusione e 80mila euro di multa il primo e a 3 anni e 60 mila euro di multa il secondo. I giudici hanno inoltre deciso la confisca di azioni Unipol Sai già sequestrate e 250mila euro di risarcimento alla Consob. (riproduzione riservata)
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