“Il settore assicurativo è uscito dalla grande crisi in maniera molto positiva. Dove siamo oggi? Oggi il settore assicurativo si conferma come un settore centrale nell’economia del nostro Paese. Il risparmio assicurativo raggiunge 650 miliardi di euro e rappresenta il 15,5% del risparmio finanziario delle famiglie. Ed è una quota che cresce”.
Questo il quadro disegnato da Maria Bianca Farina, Presidente dell’Ania, intervenuta oggi al 19° Annual Assicurazioni del Sole 24 Ore.
“A giugno si conferma un calo dei premi vita, anche se la quota sul risparmio cresce: per tutto il 2017 stimiamo un calo del 4% dei premi di questo settore mentre sul non vita il mercato crescerà del 2%” ha spiegato la Presidente Ania sottolineando che il trend dei premi non vita è frutto di un diverso andamento e ha aggiunto: “Siamo al sesto anno consecutivo di decrescita dei premi auto, che negli ultimi tre anni è calato del 6%, a fronte di un parco auto sostanzialmente invariato, mentre gli altri settori aumentano del 3%“.
Per quanto riguarda il peso degli investimenti alternativi nei portafogli assicurativi italiani e la possibilità che le compagnie sostengano la congiuntura attraverso investimenti su infrastrutture o pmi, anche attraverso operazioni di finanziamento, Maria Bianca Farina ha affermato che “può e deve crescere rispetto all’attuale 8,5%. Mi piace molto l’idea delle assicurazioni che facciano da ponte tra risparmio delle famiglie ed economia reale. Però serve una regolamentazione che non penalizzi. Un investimento in infrastrutture può assorbire il 100% del capitale investito: è troppo. Sulle Pmi c’è il fenomeno dei pir, su cui le assicurazioni sono intervenute in seconda battuta. Insomma, bisogna allargare lo spettro degli asset su cui investire, ma consentire anche alle compagnie assicurative di potere puntare su questi strumenti”.
“Il settore sta bene – ha concluso Farina – ma non si può cullare sugli allori”. Sono due le grandi sfide che si trovano di fronte le compagnie assicurative italiane: da una parte “bisogna entrare nella logica del meno risarcimento più servizi, anche se i rischi ci saranno sempre ed evolveranno”. Dall’altra parte le compagnie dovranno adeguarsi ai cambiamenti tecnologici e strategici: “e qui il settore assicurativo dovrà andare verso una razionalizzazione di processi e costi”.