di Elena dal Maso
Crédit Agricole acquisisce Banca Leonardo , specializzata in wealth management, in due step. Non è stato reso noto il valore della transazione ma il gruppo francese ha aggiunto poi che l’impatto complessivo dell’operazione sull’indice patrimoniale Cet1 sarà inferiore a cinque punti base. La controllata Indosuez Wealth (Europa) acquisterà in un primo momento il 68% della banca italiana (fondata e presieduta da Gerardo Braggiotti) dai suoi maggiori azionisti e, successivamente, offrirà le stesse condizioni agli azionisti di minoranza per arrivare al 100% delle quote.
A cedere ora le azioni sono gli Agnelli con Exor , che detiene il 16,51%, Gbh spa col 9,9% (la holding di Braggiotti), Eurazeo Sa (18,34%), Swilux (18,34%) e la spagola Torreal Sa (4,59%). Swilux è una società che fa capo al gruppo di partecipazioni di Ginevra Pargesa Holding (858 milioni di euro di asset, fra i titoli in portafoglio anche Total e Adidas ), Eurazeo un importante gruppo di private equity quotato all’Euronext di Parigi che ha appena venduto a fine ottobre il 3,34% di Moncler .
Restano ancora presenti nell’azionariato i manager, che nel complesso hanno il 19,67%, oltre, fra gli altri, Italmobiliare della famiglia Pesenti con il 2,75%, Is.Co di Isabella Seragnoli (2,57%), Edizione Srl dei Benetton con in mano l’1,83%, Allianz col 2,75%. Braggiotti in questo modo sta uscendo di scena, del resto in Leonardo ricopre la carica di presidente, mentre il più operativo ad è Claudio Moro. Non è detto che a breve cedano le loro quote anche gli altri azionisti. I manager continuano a lavorare come prima, gestendo i portafogli da oltre 5 milioni di euro a cliente.
Leonardo, che al 31 dicembre 2016 contava 260 dipendenti, ha registrato lo scorso anno ricavi netti per 42 milioni di euro con un utile di 6 milioni, ha raccolto 7,809 miliardi di euro registrando un Cet 1 ratio del 25%. Alla fine dello scorso anno il patrimonio netto si attestava a 197 milioni di euro.
L’acquisizione aggiungerà, scrive Crédit Agricole, 5,9 miliardi di euro di asset in gestione agli attivi attuali di Indosuez. Il portafoglio di Banca Leonardo comprende per lo più clienti di tipo high net worth. L’operazione è soggetta all’approvazione da parte delle autorità antitrust italiane e Crèdit Agricole si aspetta che l’accordo venga chiuso nella prima metà del 2018.
Giampiero Maioli, Senior Country Officer di Crédit Agricole in Italia e ceo di Crédit Agricole Italia ha spiegato che “questa operazione costituisce un’altra importante pietra miliare in un anno ricco di eventi per il gruppo in Italia. Con l’acquisizione di Pioneer da parte di Amundi, l’accordo per l’acquisizione di CariCesena, CariRim e CR San Miniato, che dovrebbe essere concluso entro la fine dell’anno, oltre ad ulteriori sviluppi nel settore del Commercial Banking, Crédit Agricole ha ulteriormente dimostrato il proprio impegno nei confronti dell’Italia, suo secondo mercato in termini di dimensioni”. Il gruppo francese intende rafforzare in Italia l’offerta nel settore del wealth management verso la clientela high net worth e di sviluppare le sinergie fra le diverse attività.
Con questa operazione Crédite Agricole rincorre il gruppo Intesa Sanpaolo , primo gestore di masse in Italia con 194,6 miliardi di euro di Aum, mentre i francesi solo con Amundi gestiscono 118,61 miliardi. Secondo Thomson Reuters Lipper, alla data del 30 settembre il primo gestore europeo di fondi è Blackrock (oltre 700 miliardi), mentre Amundi arriva anche in questo caso seconda con poco meno di 400 miliardi di euro.
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