Due anni fa BlaBlaCar aveva rafforzato la squadra incaricata dello sviluppo dell’offerta assicurativa, al fine, almeno iniziale, di proteggere e implementare la sua economia collaborativa. Ma l’obiettivo di sviluppare in seguito una propria offerta assicurativa sarebbe stato il passo successivo. E pare che il momento sia ora giunto.
Il primo passo è stato il lancio, in collaborazione con Axa, di due coperture assicurative: l’assistenza stradale e il trasporto a destinazione di conducente e passeggeri, che garantisce il soccorso stradale qualora il veicolo non sia in grado di circolare autonomamente; le spese di pernottamento per il conducente e i passeggeri o, in alternativa, il rientro al proprio domicilio in Italia o la prosecuzione del viaggio con soluzioni alternative nel caso il veicolo resti immobilizzato e il punto di assistenza sia chiuso o la manodopera non eseguibile entro le 3 ore. Copre, inoltre, la spedizione al passeggero degli oggetti personali dimenticati a bordo del veicolo del conducente. E prevede, infine, la tutela legale del conducente relativamente ai sinistri stradali.
Ma ora BlaBlaCar vuole andare più lontano, diventando di fatto broker di assicurazione.
Secondo Bloomberg, la squadra parigina del gruppo sta riflettendo di proporre più garanzie addizionali durante ogni tragitto. Gli innumerevoli dati raccolti dal leader europeo nel car pooling privato, presente in 22 paesi con 50 milioni di membri, sono, a questo riguardo, una manna (dopo 12 anni di attività) in termini di comportamenti di guida e di conoscenza dei tragitti condivisi.
Lo ha confermato infatti il cofondatore Nicolas Brusson in un’intervista rilasciata a Bloomberg: “Potremmo divenire un nuovo canale distributivo per l’assicurazione sulla nostra piattaforma e questa attività potrebbe essere predominante nei nostri ricavi”.
Dopo la minaccia di Amazon, ora è la volta di un altro “disruptor”.