di Andrea Montanari
Mentre è alle battute conclusive l’accordo per definire il matrimonio tra Atahotels e Una Hotels e in attesa di avviare il cantiere per la costruzione del nuovo quartiere generale di Milano a pochi passi dell’Unicredit Tower in piazza Gae Aulenti, UnipolSai ha deciso di accelerare sull’ipotesi di valorizzazione della storica Torre Velasca. Uno dei grattacieli simbolo del capoluogo lombardo, finito nel portafoglio della compagnia assicurativa guidata da Carlo Cimbri dopo l’incorporazione della FondiariaSai della famiglia Ligresti, è finito sul mercato. E ora pare che ci sia un compratore interessato a rilevarne la proprietà. Come anticipato lo scorso 21 ottobre da MF-Milano Finanza a puntare all’edificio realizzato nel 1958, uno dei simboli della rinascita di Milano, sono Orion Capital Managers e il colosso dell’elettronica cinese Suning.
Ma negli ultimi giorni il processo ha subito una accelerazione e Orion, la boutique d’investimento immobiliare europea fondata da tre profesionisti provenienti dal gruppo LaSalle (Aref H.Lahhman, Van J. Stults e Bruce C. Bossom), secondo indiscrezioni di mercato raccolte da fonti vicine al dossier, ha ottenuto l’esclusiva da UnipolSai per avviare la trattativa vera e propria. La svolta ci sarebbe stata perché proprio Suning, il big asiatico controllato da Zhang Jindong e proprietario dell’Inter, dopo alcune settimane di intenso studio dell’operazione Torre Velasca si sarebbe sfilato, anche se per alcuni osservatori si sarebbe trattato di un dietrofront strategico visto che un interesse di Suning a investire nel real estate milanese resta forte, viste anche le buone entrature con il sindaco Giuseppe Sala.
Orion, dal canto suo, può giocarsi la carta della maggior presenza europea nel settore visto che ha uffici a Londra, Parigi, Madrid e Milano e proprio in Lombardia ha definito le prime operazioni sul mercato italiano (tre centri commerciali del gruppo Unicomm).
Il valore del deal Torre Velasca si aggira sui 100-120 milioni. (riproduzione riservata)
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