La Consob, attraverso l’audizione parlamentare del commissario Anna Genovese, ha chiarito la sua posizione sulla terza Raccomandazione per gli intermediari riguardante i prodotti finanziari preassemblati (fondi comuni e strumenti finanziari strutturati, polizze unit e index linked e qualsiasi prodotto assicurativo il cui risultato sia esposto alle fluttuazioni del mercato), a maggio posta in consultazione pubblica e non adottata, a differenza delle altre due già emanate (riguardanti le informazioni agli investitori e la negoziazione su apposite piattaforme di strumenti finanziari). L’intervento del commissario è molto più ampio e abbraccia i temi della trasparenza nei rapporti con gli utenti nei comparti bancario, finanziario e assicurativo.
Concentrandosi sulla Raccomandazione per ora sospesa, dopo un’apprezzabile ricostruzione dei profili regolamentari, con riferimento alla praticabilità e tecnicalità di interventi normativi perimetrati solo sull’Italia, con il rischio di penalizzare l’industria nazionale, l’esponente Consob affronta il tema della standardizzazione degli elementi informativi da fornire al risparmiatore-investitore. E osserva che, perché la standardizzazione abbia un effetto positivo, occorre anche un forte impulso all’educazione finanziaria per mettere in grado non solo quei risparmiatori culturalmente attrezzati e attivi ma anche gli altri di beneficiare di questo tipo di informativa. Poi la professoressa Genovese è passata alla disamina del trattamento dei prodotti di investimento e assicurativi preassemblati destinati agli investitori al dettaglio per i quali si pone la necessità di migliorare l’informativa: vengono qui in rilievo il Kid, Key information document e il Kiid (Key investor information document). Fin qui il commissario Consob.
La riflessione sull’esigenza di strutturare l’informazione-chiave aveva riguardato, nella prima parte dell’anno, in specie questi ultimi prodotti, su cui si concordava diffusamente di intervenire con gli strumenti possibili anche in anticipo rispetto alla normativa europea in corso di completamento: di qui l’esigenza dell’emanazione della Raccomandazione. A un certo punto è sembrato che tale completamento potesse avvenire nell’anno in modo da fare entrare in vigore la nuova disciplina a decorrere dal 2017. In relazione a ciò l’Authority si è astenuta dall’emanare, dopo la consultazione pubblica, la Raccomandazione per evitare sovrapposizioni e intersecazioni di normative, con fonti, contenuti e cogenza diversi, in pochissimi mesi. Senonché il Parlamento europeo ha respinto con osservazioni le norme tecniche di regolazione (Rts) dei prodotti preassemblati restituendole alla Commissione, sicché la loro entrata in vigore slitta al 1° gennaio 2018. Quest’ultimo organo, formulando alcune possibili proposte, ha chiesto alle tre Authority europee di settore (Eba, Esma ed Eiopa) di conoscere al riguardo il loro pensiero, che sono tenute a rendere entro sei settimane.
Se tutto scorresse senza intoppi, alla fine la nuova disciplina completa potrebbe essere pubblicata dalla Commissione non prima di marzo, ferma restando l’entrata in vigore nel 2018. A questo punto sorge l’interrogativo sul che fare. Premesso che non si può ammettere una vacatio normativa così lunga, non sfuggono i problemi che l’autonomo intervento della Commissione può far nascere. D’altro canto, dopo le ripetute discussioni pubbliche sulla tutela del risparmiatore, trasparenza, correttezza e diligenza degli intermediari e sulle vicende di mala gestio e di misselling, resta il fatto che un anno è troppo lungo per soprassedere non adottando neppure una Raccomandazione a tutela dell’informativa in questo specifico segmento. E’ da sperare che una decisione positiva possa essere assunta a breve, contemperando il problema della successione delle diverse misure normative nel tempo.
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