Poste Italiane si prepara a rafforzare la cordata per Pioneer alleandosi con Aberdeen. Lo scrive Il Messaggero spiegando che il potenziamento del consorzio italiano di cui fanno parte anche Cdp e Anima, potrebbe mettere un’ipoteca sull’acquisizione della società di risparmio di Unicredit, scavalcando sul filo di lana Amundi. L’altro competitor è Macquarie.
L’alleanza italo-britannica porterebbe a un break-up di Pioneer: Aberdeen infatti sarebbe interessata alle attività americane acquisite nel 2009 da Credit Suisse.
Le trattative tra gli advisor di Poste (Citi) e di Aberdeen (Credit Suisse) dovrebbero sfociare a breve in uno schema su come strutturare l’offerta definitiva: si potrebbe arrivare a una sola offerta, con gli accordi sottostanti legati allo spin-off successivo delle attività Usa oppure a due offerte collegate. L’unione fa la forza, per cui la nuova cordata potrà alzare la posta in gioco fino a scavalcare l’offerta di Amundi. A questi valori superiori a 3,6 mld netti, la valutazione si avvicina a circa 18 volte gli utili.
In questa settimana sono attese le delibere delle banche finanziatrici dell’operazione. Poste I. è sostenuta da un pool guidato da Deutsche Bank e Morgan Stanley pronto a un bridge di 2 mld rifinanziato con un bond, ma il prestito potrebbe anche aumentare. Anima avrà un finanziamento di 500 mln da B.P.Milano, Intesa Sanpaolo, B.Mps e forse Bnp Paribas da riversare nel veicolo comune.
Per consentire la definizione degli accordi finali, il termine per la presentazione delle offerte vincolanti sarebbe stato prorogato a giovedì 10 novembre, giorno in cui si riunirà il cda di Unicredit per approvare i conti a fine settembre ed esaminare il dossier di vendita di Bank Pekao alla cordata formata dall’assicurazione statale Pzu e dal fondo Pfr.