Nel mese di settembre la nuova produzione di polizze vita individuali raccolta in Italia dalle imprese italiane e dalle rappresentanze di imprese extra-U.E., comprensiva dei premi unici aggiuntivi, è stata pari a € 5,7 mld, in diminuzione del 13,9% rispetto allo stesso mese del 2015 (contrazione pressoché in linea con quella dei mesi precedenti).
Lo riporta l’ANIA nel report mensile Ania Trends.
Da gennaio i nuovi premi vita emessi hanno raggiunto € 65,0 mld, l’11,7% in meno rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.
Il 33% delle imprese del campione statisticato, rappresentative del 33% del mercato in termini di premi, ha registrato da inizio anno una raccolta superiore a quella dell’analogo periodo del 2015 e che il 46% delle imprese (per una quota premi pari al 45%) ha ottenuto un risultato migliore rispetto alla variazione media registrata da tutte le imprese italiane ed extra-U.E. (-11,7%).
Considerando anche i nuovi premi vita del campione delle imprese U.E., pari a € 1,2 mld, in diminuzione del 5,6% rispetto al mese di settembre 2015, i nuovi affari vita complessivi nel mese sono stati pari a € 6,9 mld (-12,5% rispetto allo stesso mese del 2015), mentre da inizio anno hanno raggiunto € 77,6 mld, l’11,6% in meno rispetto all’analogo periodo del 2015.
Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., nel mese di settembre i nuovi premi di ramo I afferenti a polizze individuali sono stati pari a quasi € 4,0 mld (il 70% dell’intera nuova produzione vita), in diminuzione del 17,8% rispetto allo stesso mese del 2015; si conferma dunque, per il terzo mese consecutivo, un significativo calo dei nuovi premi raccolti in questo ramo.
Da gennaio la nuova produzione di ramo I ha raggiunto un ammontare pari a € 48,4 mld, importo pressoché stazionario rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente (alla fine del I trimestre dell’anno la crescita del ramo si attestava invece all’11%, alla fine di giugno al +6%).
Nel mese di settembre le nuove polizze di ramo V sono state pari a € 84 mln (l’1% dell’intera nuova produzione), registrando, dopo la variazione positiva del mese precedente, una diminuzione dell’1,4% rispetto allo stesso mese del 2015; da inizio anno la contrazione del ramo sfiora invece il 30% rispetto all’analogo periodo del 2015, per un volume di nuovi affari di € 1,3 mld.
La restante quota della nuova produzione vita (il 28%) ha riguardato il ramo III (esclusivamente nella forma unit-linked) che nel mese di settembre, con una raccolta di nuovi premi pari a € 1,6 mld, registra un ammontare ancora in diminuzione (-3,1%) rispetto allo stesso mese del 2015, seppur con una variazione molto più contenuta rispetto ai mesi precedenti; da gennaio il volume di nuova produzione è stato pari a € 15,3 mld, in calo del 35,0% rispetto all’analogo periodo del 2015.
I contributi relativi a nuove adesioni individuali a forme previdenziali, pari a € 106 mln, sono risultati, per la prima volta da inizio anno, in lieve diminuzione rispetto allo stesso mese del 2015, raggiungendo da inizio anno un importo pari a € 874 mln, il 14,5% in più rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.
Nel mese di settembre i nuovi premi attinenti a forme di puro rischio sono stati pari a € 55 mln, in aumento rispetto all’analogo mese del 2015, mentre da gennaio tali polizze hanno raggiunto un ammontare di € 481 mln, registrando un incremento del 38,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; il 27% di questo ammontare, per un importo pari a € 130 mln, è costituito da coperture commercializzate in modalità stand-alone (non connesse a mutui o credito al consumo), in aumento del 16,0% rispetto a quanto raccolto nell’analogo periodo del 2015.
Da inizio anno il numero totale delle nuove polizze/adesioni è stato complessivamente pari a 2,9 mln, in calo del 4,0% rispetto all’analogo periodo del 2015.
Ancora con riferimento alle imprese italiane ed extra U.E., da inizio anno la modalità di versamento a premio unico ha continuato a costituire la scelta maggiormente utilizzata dai contraenti, per una quota pari al 93% del totale in termini di premi e a quasi il 60% in termini di numero di polizze; sempre da inizio anno l’importo medio dei premi unici è stato di € 35.650 mentre quello dei premi annui e ricorrenti ha raggiunto il valore medio rispettivamente di € 2.600 e € 5.000. Calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti posta convenzionalmente pari a 10 anni – la variazione annua del volume premi raccolto da inizio anno passerebbe da -11,7% a -1,5%.
Da gennaio la maggior parte della nuova produzione è derivata dalla raccolta effettuata mediante reti bancarie, postali e finanziarie, alle quali afferisce l’87% dei nuovi premi emessi. La ripartizione dei premi per canale e per tipologia di premio evidenzia anche come le suddette reti abbiano collocato quasi esclusivamente premi unici mentre le reti agenziali raccolgano anche una quota significativa di premi periodici. Calcolando i premi mediante la misura APE sopra descritta, lo scostamento della quota raccolta da inizio anno dalle diverse reti si riduce: la quota riconducibile alle reti bancarie, postali e finanziarie passa dall’87% all’81% mentre quella afferente alle reti agenziali sale dal 13% al 18%.