di Anna Messia
L’appuntamento per l’Investor day di Generali è il prossimo 23 novembre, a Londra, e il direttore generale e group cfo, Alberto Minali, presentando ieri il bilancio dei nove mesi, ha anticipato che «le previsioni per l’intero anno sono molto buone e emergeranno prospettive interessanti». Il dg ha anche confermato la ricca politica di dividendi del Leone, che prevede la distribuzione di 5 miliardi entro il 2018. Per quanto riguarda il bilancio dei nove mesi il risultato operativo è stato di 3,6 miliardi, (-5,6%), l’utile netto è stato di 1,6 miliardi (-5,9%) ma con un’accelerazione negli ultimi tre mesi (+6,4%). I premi sono stati 52,1 miliardi (-2,85%), ma c’è stato un incremento della profittabilità. «Siamo nel consensus di mercato, anzi in alcune situazioni facciamo meglio», ha aggiunto il dg. Mentre a chi chiedeva dell’andamento insoddisfacente del titolo in borsa, Minali ha citato la presenza di diversi fattori tra cui la Brexit, le sofferenze bancarie e i bassi livelli dei tassi.
«Dobbiamo fare meglio il mestiere di assicuratori poi, quando raggiungeremo gli obiettivi di piano, il tempo ci darà ragione e i flussi di investimento arriveranno. Abbiamo incontrato molti investitori e l’interesse è forte, il dividend yield, tra i più alti del settore, potrebbe essere un ottimo motivo per investire». Minali ha poi disinnescato le mine sui possibili effetti negativi per il gruppo dovuti a investimenti nel sistema finanziario italiano. L’esposizione azionaria di Generali nelle banche italiane è pari a zero, mentre il peso del sistema finanziario complessivo è pari all’1% del totale, ovvero circa 5 miliardi (rispetto ai 521 miliardi di asset), dei quali il 40% è in titoli subordinati. Tra questi ultimi ci sono anche titoli Monte dei Paschi di Siena sui quali Minali non ha dato cifre (le indiscrezioni parlavano di 400 milioni) ma ha detto di essere in attesa di conoscere i termini e le condizioni economiche della proposta di offerta volontaria di conversione prevista nel piano di rafforzamento patrimoniale della banca. «Abbiamo bond che possono essere convertiti, quindi siamo in una fase di estrema attenzione da un lato e di attendismo dall’altro, perché aspettiamo di capire soprattutto le ipotesi economiche, i termini e le condizioni della conversione dei bond», ha detto ricordando poi che su Atlante 2 c’è un mandato dal cda per un impegno fino a 200 milioni di euro.
Tornando ai risultati di bilancio Minali ha sottolineato le performance tecniche di Generali , specie nel terzo trimestre, con un aumento della profittabilità del Vita e della raccolta Danni, e per i prossimi mesi si attende un aumento della redditività nell’Rc Auto in Italia, con la fine della guerra al ribasso delle tariffe. Per quanto riguarda, invece, gli effetti dei danni del terremoto sui conti il gruppo si aspetta un impatto simile a quello che si era registrato per L’Aquila, pari a 100 milioni pre tasse.
In riferimento ai business esteri Minali ha poi sottolineato che le attività Vita in Germania, dove Generali è il secondo gruppo del Paese, sono redditizie e non hanno bisogno di iniezioni di capitale nel breve termine. «L’unica eccezione potrebbe essere Generali Leben se il livello dei tassi restasse tanto basso», ha detto, ma in ogni caso sarebbero interventi da realizzare nel 2021-2022. Mentre la Francia sta lavorando per abbassare il combined ratio sotto il 100%. (riproduzione riservata)
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