di Valerio Testi
«Quest’anno puntiamo a una raccolta sopra quota 5 miliardi». E’ l’obiettivo indicato da Gian Maria Mossa, dg di Banca Generali a margine della celebrazione dei 10 anni di quotazione in borsa dell’istituto, aggiungendo che si tratta del miglior anno nella storia della banca. Preferendo mantenere una certa prudenza nel fissare il target minimo 2017, per il quale ha parlato di 3 miliardi. «Dipenderà dal mercato», come sempre ha detto Mossa. «Il trend di reclutamento sta procedendo molto bene e in funzione di ciò che accadrà sul fronte delle banche tradizionali, che attraversano un momento complesso, potrebbero concretizzarsi rilevanti opportunità e numeri molto robusti per tutto il settore della consulenza finanziaria». In merito a future acquisizioni, il top manager ha detto che in questo momento non ci sono dossier sul tavolo: «Non stiamo vedendo grandi opportunità, dove ci sia il giusto business e il giusto prezzo», aggiungendo di aver preso in considerazione anche Fineco «come hanno fatto in tanti ma senza dare nessun formale mandato. Ci siamo fermati subito perchè non crediamo che ci sia lo stesso valore fuori dal gruppo Unicredit », riferendosi ai bond emessi dalla controllante a un tasso remunerativo e sottoscritti dalla controllata. «Si tratta di possibilità a livello di bilancio e di gestione del portafoglio che fuori dal gruppo non sarebbero consentiti». Quindi il business è giusto ma per quanto riguarda il prezzo credo che nessuno possa permettersi di pagare qualcosa che al di fuori del perimetro non potrebbe funzionare», ha concluso. In borsa il titolo (ieri +0,8% a 21,42 euro) è reduce da un mese di grande recupero dopo aver toccato un minimo di 16,9 euro ma è tuttora in calo del 26% da inizio anno, pagando la frenata nel 2016 della componente commissioni di incentivo. (riproduzione riservata)
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