Il Cile è l’ultimo paese che, stando a quel che si dice, sta considerando l’emissione di catastrophe bond, che costituiscono una fonte di finanziamento e di risposta all’assicurazione del rischio di disastri naturali, come parte di un programma per rispondere meglio ai disastri naturali e per attuare una gestione del rischio climatico più efficiente.
Durante i meeting annuali del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale a Lima (Peru) all’inizio del mese, Rodrigo Valdes, Ministro delle Finanze cileno, ha rivelato che la nazione sudamericana sta effettivamente considerando i catastrophe bond come fonte potenziale di finanziamento per i disastri e per i rischi posti dalle rigide condizioni climatiche.
I paesi si stanno sempre più orientando all’infuori del capitale tradizionale del mercato assicurativo e riassicurativo, per proteggersi dal rischio di catastrofi naturali e per finanziare le conseguenti attività di recupero. Nel mercato finanziario, i fornitori di protezione -sia assicurativa che riassicurativa- contro le catastrofi naturali, così come i specialist manager e gli investitori nelle insurance-linked securities (ILS), sono considerati una risorsa efficace di capacità produttiva alla quale i governi possono attingere.
Secondo Valdes, il Cile sta cercando sostegno da organizzazioni intermediarie come la Banca Mondiale che lo possano aiutare ad informarsi sui catastrophe bond, il che significa che potrebbe essere molto probabile un’altra obbligazione catastrofe in stile MultiCat.
Dopo aver subito otto gravi disastri naturali negli ultimi due anni, di cui il più recente è il terremoto avvenuto solo un mese fa, il governo deve trovare un modo per rendere i costi più facile da sostenere.
Il Cile ha messo in atto uno stato di allerta per le catastrofi naturali e una struttura operativa di risposta eccellenti, il che significa che, quando accade il peggio, il paese può proteggere il maggior numero di vite possibile. Il costo finanziario dei disastri naturali, tuttavia, costituisce un peso che porta, di conseguenza, il governo a riallocare i budget.
“Il paese ha imparato a gestire bene queste situazioni in termini operativi,” ha spiegato Valdes, aggiungendo che il Cile non aveva i mezzi e le risorse finanziarie necessarie per rispondere ad una catastrofe naturale.
Di conseguenza, il ministro delle finanze cileno sta considerando i catastrophe bond come una possibilità che potrebbe fornire capitale aggiuntivo per rispondere a disastri naturali come terremoti, eruzioni vulcaniche e alluvioni.
Valdes ha sottolineato che, mentre altri stati hanno in atto assicurazioni per questi rischi, inclusi i catastrophe bond che egli stesso ha definito “un tipo di assicurazione diretta”, il Cile deve ancora sviluppare un meccanismo finanziario per finanziare meglio la risposta ai disastri naturali.
Valdes ha affermato che ricorrere ai catastrophe bond sarà come rivolgersi ad una compagnia assicurativa e ha spiegato l’importanza dei costi per il Cile.
Perché il Cile sponsorizzi un catastrophe bond, il costo dovrebbe essere paragonabile a quello di un prodotto assicurativo o riassicurativo tradizionale. Questo obiettivo può essere facilmente raggiunto collaborando con la Banca Mondiale, poiché l’operato della Banca come intermediario può ridurre i costi frizionali.
Non è la prima volta che il Cile ha considerato i catastrophe bond come una potenziale opzione per il trasferimento del rischio e come uno strumento di finanziamento dei danni causati dalle catastrofi naturali.
Il paese ha preso in considerazione i catastrophe bond prima della crisi finanziaria, ma i tempi non erano ancora maturi e probabilmente nemmeno i costi lo erano.
Il costo del capitale di rischio del catastrophe bond ora è, o è vicino, al suo livello minimo e paesi come il Cile possono scoprire di poter accedere ai mercati finanziari più facilmente di prima.
Il Cile non è l’unico stato che attualmente si sta rivolgendo ai catastrophe bond.
Il ministro delle finanze delle Filippine continua ad asserire che il paese sta cercando di rilasciare catastrophe bond entro la fine di quest’anno, con il sostegno della Banca Mondiale.
Per il finanziamento dei costi comportati dal rischio di catastrofi naturali, continua a crescere l’interesse verso i catastrophe bond, i trigger parametrici e l’accesso ai mercati finanziari.
Il mercato ora ha bisogno solo che questi obiettivi si realizzino anche nel concreto.