Fideuram, private banking di Intesa Sanpaolo, ha chiuso i primi nove mesi con un utile netto consolidato a 597,4 milioni di euro (+36,1%). Il totale delle masse amministrate, si legge in una nota, si è attestato a 184,2 miliardi (+3% rispetto a dicembre 2014) e il totale risparmio gestito a 127,3 miliardi, pari al 69,1% delle masse totali (+4,7% su fine 2014). La raccolta netta totale è ammontata a 5,6 miliardi (+195% su base annua) e la raccolta netta di risparmio gestito a 7,7 miliardi (+11,6%). Il numero complessivo di private banker delle reti era pari a 5.874 rispetto ai 5.851 di fine 2014. Le commissioni nette hanno raggiunto a fine settembre 1,1 miliardi, in aumento del 26,7% rispetto ai primi nove mesi del 2014. Il cost/income ratio è sceso al 30,1% dal 36% del periodo gennaio-settembre dell’anno scorso. I coefficienti patrimoniali consolidati della società, calcolati in base alle regole di Basilea 3, si confermano ampiamente al di sopra dei livelli minimi richiesti dalla normativa. In particolare, al 30 settembre 2015 il Common equity tier 1 è risultato pari al 18,2%. L’ad Paolo Molesini ha sottolineato «l’eccellente dato di nuova raccolta, in particolare nel comparto gestito».