di Luciano Mondellini
La strada che permetterà a Exor di aggiungere al suo portafoglio il colosso della riassicurazione nordamericano PartnerRe è ormai spianata. Ieri l’assemblea straordinaria degli azionisti di PartnerRe, riunitasi a Pembroke (Bermuda), ha approvato l’accordo di fusione firmato da Exor il 2 agosto scorso.
Il perfezionamento dell’operazione è quindi atteso per il primo trimestre del 2016.
L’intesa, raggiunta in estate dopo una lunga battaglia condotta a colpi di rilanci dalla holding della famiglia piemontese, prevede l’acquisizione da parte di Exor di tutte le azioni ordinarie di PartnerRe in circolazione, al prezzo di 137,50 dollari per azione in contanti, più un dividendo speciale di 3 dollari per azione. Il controvalore complessivo sarà quindi di 140,50 dollari per azione, per una valorizzazione del gruppo riassicurativo americano di circa 6,9 miliardi di dollari. Exor ha già ottenuto tutte le autorizzazioni di legge da parte delle autorità antitrust e ha cominciato a ricevere le autorizzazioni dalle autorità assicurative necessarie al perfezionamento dell’operazione.
L’acquisto della società di riassicurazione con base alle Bermuda (ma quotata alla borsa di New York) rappresenta uno snodo strategico per Exor . La holding torinese infatti sotto la guida di John Elkann ha negli ultimi anni intrapreso una politica di semplificazione e internazionalizzazione del portafogli, che ha portato (tra l’altro) prima alla cessione di una quota nella società di certificazione svizzera Sgs e poi, più recentemente, alla cessione della società di advisory immobiliare newyorkese Cushman&Wakefield.
Nel contempo però queste cessioni sono state accompagnate in primo luogo da una strategia di affiancamento (laddove necessario) alle operazioni targate Fca , quali per esempio la fusione tra Fiat e Chrysler e poi la quotazione della Ferrari in borsa. In seconda istanza, Exor ha proceduto in una campagna acquisti che ha contemplato fra l’altro la crescita nel capitale del settimanale inglese Economist e appunto PartnerRe. In particolare, quest’ultima rappresenterà con Fca e Cnh Industrial la principale controllata della holding. Soprattutto, PartnerRe sarà il principale investimento di natura anticiclica, una caratteristica cruciale per Exor , che proprio in questa operazione ha cercato un contraltare a Fca e Cnh , le quali invece sono esposte alla congiuntura internazionale. PartnerRe rappresenterà circa un terzo del valore lordo degli asset in portafoglio alla holding. In questa operazione la holding italiana è stata assistita da Bdt & Company, Morgan Stanley e Citigroup, mentre Credit Suisse e Lazard hanno affiancato PartnerRe.
Infine, a ulteriore testimonianza dell’operazione PartnerRe, bisogna ricordare che non più tardi della settimana scorsa Exor ha chiuso a tempo di record un collocamento privato superiore a 500 milioni, che ha visto la holding mettere sul mercato 12 milioni di azioni proprie (il 4,87% del capitale) e che ha avuto lo scopo di migliorare ulteriormente la struttura finanziaria di Exor . In altre parole fare cassa per finanziare l’acquisizione di PartnerRe in programma. (riproduzione riservata)