di Teresa Campo
Record di richieste di mutui a ottobre in Italia. Si corona così, con un +22,1% rispetto allo stesso mese del 2013, un anno tutto in positivo per il trend della domanda. Si tratta inoltre dell’incremento più elevato dalla fine del 2009 a oggi. Da inizio anno, invece, l’incremento complessivo è stato del 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
La crescita record rilevata dal Barometro Crif (che raccoglie i dati di oltre 77 milioni di posizioni creditizie) ha però due facce. È infatti molto importante perché riferita alle istruttorie formali di mutuo presentate dalle famiglie italiane alle banche, quindi non a semplici richieste di informazioni o a preventivi online.
Per contro, anche se nell’ultimo anno e mezzo la domanda di mutui ha fatto registrare incoraggianti segnali di ripresa, si è ancora molto lontani dai livelli precedenti il biennio 2011-2012, che ha rappresentato il picco della crisi per il comparto mutui. Basti pensare che l’incremento dei dieci mesi del 2014 si riduce al 6,8% se confrontato con l’analogo periodo del 2012, mentre la domanda resta comunque inferiore del 39,5% rispetto al 2011 e addirittura del 48-49% rispetto al 2010 e al 2009. Va inoltre sottolineato che il rimbalzo è in buona parte sostenuto dal boom delle surroghe, stimolate dal calo degli spread, e non da nuovi finanziamenti immobiliari erogati.
Mentre aumenta la domanda, in flessione risulta l’importo medio dei mutui richiesti. Secondo l’ultimo aggiornamento del Barometro Crif, nei dieci mesi dell’anno è stato pari a 124.174 euro, in calo del 2,6% rispetto ai 127.523 euro di un anno prima e del 10,3% rispetto al dato del 2008, quando di crisi ancora non si parlava.
A crescere sono stati soprattutto i mutui con durata di 10-15 anni (+0,6% rispetto al pari periodo 2013). Al contrario, quelli tra 25 e 30 anni, pur essendo i più diffusi (27,2% del totale), hanno fatto registrare la contrazione più consistente (-1,1%).
«In ogni caso la fase peggiore del mercato è da considerarsi alle spalle e il consolidamento della domanda di mutui, anche grazie alle importanti iniziative di sostegno varate, induce all’ottimismo, benché cauto», ha sottolineato Simone Capecchi di Crif. «L’offerta da parte delle banche continuerà infatti a essere condizionata dalla necessità di tenere sotto controllo la qualità dell’erogato». (riproduzione riservata)