di Anna Messia
Alla fine le modifiche alla governance dell’Ania sono state approvate, ma il voto dei soci riuniti ieri nel comitato esecutivo non è stato affatto compatto. Il via libera a un nuovo assetto di governo, che prevede un terzo vicepresidente oltre ai due attuali (Maria Bianca Farina di Poste Vita e Carlo Acutis di Vittoria) e un comitato strategico di dieci membri (oggi sono nove), è arrivato dopo ore di discussione, e solo con la maggioranza dei voti.
Ad astenersi o a votare contro in un comitato composto da 30 persone sarebbero state in particolare le compagnie assicurative medio-piccole, che avrebbero espresso più di qualche dubbio sulla gestione dell’associazione, convinte che le modifiche alla governance approvate ieri dovrebbero essere solo il primo passo di una riforma ben più profonda. L’annunciata uscita di Unipol dall’associazione, che qualche giorno fa ha fatto sapere di voler abbandonare l’Ania perché così com’è strutturata non è efficace, ha insomma aperto un’accesa discussione tra gli assicuratori, che vorrebbero dare vita a un’associazione più autorevole nei confronti del mercato e delle istituzioni. Certo non sono piaciute le modalità di intervento di Unipol, con l’amministratore Carlo Cimbri che ha annunciato la sua decisione in un’intervista, e nessuna compagnia sarebbe intenzionata a seguire l’esempio dell’assicurazione di Bologna. Ma il dibattito sulla riorganizzazione dell’associazione è aperto, e il vento nuovo, a questo punto, potrebbe coinvolgere anche la presidenza, visto che proprio quest’anno scade il primo mandato triennale di Aldo Minucci. Ieri il comitato esecutivo, oltre a votare le nuove regole di governance, avrebbe infatti dovuto designare anche il candidato presidente, da votare poi nell’assemblea del 16 dicembre. Ma la discussione, come detto, si è spostata su altre questioni, e il confronto sul presidente dovrebbe riaprirsi nei prossimi giorni, con un altro comitato esecutivo straordinario che, salvo rinvii, dovrebbe tenersi il prossimo 25 novembre. A oggi non sono circolati nomi di possibili candidati alternativi, ma la discussione entrerà nel vivo nei prossimi giorni e non è escluso che in questa partita potrebbe avere un ruolo importante la stessa Unipol.
Ieri il comitato esecutivo dell’Ania, in questo caso all’unanimità, ha espresso «la volontà di riaprire un confronto con il gruppo UnipolSai, auspicando una riconsiderazione della decisione da esso annunciata». E c’è chi fa notare come la poltrona in più di vicepresidente potrebbe essere stata creata proprio per far spazio a Unipol, qualora la compagnia decidesse di tornare sui suoi passi. Cimbri, parlando della presidenza, aveva lanciato l’idea di una figura esterna al mondo assicurativo, anche per dare un segnale che l’Ania non è solo sinonimo di difesa di interessi corporativi. I tempi, però sono decisamente stretti, considerando che il cda Unipol che dovrebbe votare l’uscita dall’Ania si terrà giovedì prossimo. (riproduzione riservata)