di Claudia Cervini
Prima è toccato alla Banca dei Territori, poi al risparmio gestito e ora è la volta della banca d’investimento e del ramo corporate. Intesa Sanpaolo prosegue nella riorganizzazione interna, in linea con quanto previsto dal piano di impresa 2014-2017 che prevede il raggiungimento di una maggiore efficienza operativa e al contempo un risparmio di costi per 800 milioni di euro grazie anche alla semplificazione della struttura societaria e organizzativa.
Il direttore generale di Banca IntesaGaetano Miccichè, responsabile della divisione corporate e investment banking, ha ridisegnato la struttura della Ca’ de Sass dedicata all’investimento e al contempo è pronto a lasciare la carica di amministratore delegato della controllata Banca Imi per essere designato vice-presidente dell’istituto, mentre al suo posto in qualità di ad sale il già direttore generale Mauro Micillo (ex Popolare di Vicenza, ex Eurizon ed ex Capitalia).
La nuova struttura, dotata di una rete di un migliaio di professionisti, è di fatto riorganizzata per filiere e settori industriali. L’obiettivo è rafforzare la relazione con la clientela corporate in un’ottica di advisoring industriale con l’obiettivo di raggiungere nell’arco del piano 3,4 miliardi di ricavi pari, con un aumento del 26% della componente relativa alle commissioni.
La principale novità del riassetto della divisione corporate e investment banking è la costituzione della direzione «international network e global industries», che comprende gruppi industriali italiani ed esteri attivi a livello internazionale in sei settori chiave di rilevanza globale (oil&gas, utility, automotive, telecomunicazioni e media, infrastrutture, lusso e beni di consumo). Nella direzione sono confluite le attività e le strutture della direzione internazionale. Walter Ambrogi, già responsabile della direzione internazionale, fornirà il suo contributo fino al 30 giugno 2015, mentre a capo della nuova entità ci sarà Teresio Testa, già dirigente della Ca’ de Sass. Chi sono invece gli altri manager in prima linea nell’ambito delle restanti divisioni? La direzione corporate e public finance è affidata a Marco Rottigni, la direzione global banking & transaction (sistemi transazionali di pagamento) è guidata da Stefano Stangoni e la direzione merchant banking (private equity) da Marco Cerrina-Feroni. Vale la pena sottolineare che tutte queste direzioni hanno una chiara suddivisione settoriale e, nella maggior parte dei casi, anche geografica.
«Grazie al nuovo modello di servizio settoriale, disegnato sulle diverse tipologie di clienti e sulle loro necessità specifiche, saremo in grado di supportare maggiormente le aziende italiane più meritevoli e sviluppare rapporti duraturi con i grandi gruppi internazionali», ha commentato Miccichè. «Vogliamo inoltre aumentare le sinergie tra la messa a disposizione di linee di finanziamento e prodotti mirati, incrementare le competenze settoriali e di filiera al nostro interno, accrescere il livello di specializzazione e di internazionalizzazione e rafforzare i presidi sul territorio, con lo scopo di elevare ulteriormente il grado di soddisfazione della clientela».
Il ceo Carlo Messina commentando il riassetto si è soffermato sull’impulso che la divisione può offrire all’internazionalizzazione delle imprese. «Grazie al nostro network internazionale siamo in grado di assistere l’espansione oltreconfine delle
aziende italiane in tutti i principali hub geografici che mostrano i più elevati tassi di sviluppo», ha spiegato. «Dalla consapevolezza del nostro ruolo di partner ideale delle imprese nasce l’innovativo modello di servizio della divisione corporate & investment banking, una realtà del nostro gruppo caratterizzata dall’eccellenza delle performance». Oggi i dipendenti della struttura sono 2.800 (di cui 800 di stanza all’estero) e l’età media è 43 anni. I clienti corporate serviti (con una soglia di fatturato da 350 milioni di euro in su) hanno invece raggiunto le 5 mila unità.
Quanto al giro di poltrone al vertice di Banca Imi, le nomine di Mocillo (nuovo numero uno) e quella di Miccichè nel ruolo di vicepresidente dovranno essere ratificate dal consiglio di amministrazione della stessa Banca Imi. Molto probabilmente il passaggio formale non avverrà nella seduta di lunedì 10 novembre, in occasione dell’approvazione dei conti, ma in una seduta ad hoc che si riunirà probabilmente tra una decina di giorni. «Micillo rappresenta uno dei nuovi esponenti della nuova leva generazionale del gruppo ad elevato potenziale», ha fatto sapere Intesa Sanpaoloin una nota. «Analogamente la nomina di Gaetano Miccichè a vicepresidente sarà la conferma del costante perseguimento delle strategie commerciali e operative con la banca di investimento di Intesa Sanpaolo per le attività di divisione corporate e investment banking del gruppo nel suo complesso». (riproduzione riservata)