I rischi del settore assicurativo sono contenuti. E’ quanto emerge dal Rapporto sulla stabilità finanziaria di Bankitalia, nel quale si precisa come per il settore assicurativo italiano sia il rischio derivante dal basso livello dei tassi di interesse, sia quello di liquidità sono modesti.
I corsi azionari delle principali compagnie di assicurazione italiane ed europee hanno registrato una flessione dalla primavera, seguendo l’andamento degli indici generali di borsa. Le attese degli analisti sugli utili per azione sono migliorate per le compagnie italiane, in controtendenza rispetto al comparto europeo. I tassi attesi di insolvenza impliciti nei corsi hanno registrato un aumento, mantenendosi tuttavia su livelli molto inferiori rispetto ai massimi registrati durante la crisi finanziaria.
Nei primi nove mesi del 2014 è proseguita la crescita della raccolta nel ramo vita (32 per cento rispetto allo stesso periodo del 2013). L’incidenza delle polizze collocate attraverso il canale bancario sul totale è aumentata dal 57 a oltre il 65 per cento. La raccolta nel ramo danni ha invece continuato a ridursi (-7,6 per cento rispetto ai primi nove mesi del 2013), per effetto del protrarsi della fase di debolezza economica.
Gli indicatori tecnici del settore vita segnalano che il rischio di liquidità è contenuto e in diminuzione. Il rapporto tra oneri e premi si è ulteriormente ridotto, attestandosi al di sotto del 60 per cento. Nei primi nove mesi del 2014 è proseguito il calo delle richieste di riscatto da parte dei sottoscrittori di polizze, soprattutto nei rami tradizionali. Ciò ha spinto le compagnie a ridurre le componenti più liquide dell’attivo.
La composizione dell’attivo non ha registrato cambiamenti significativi nei mesi più recenti. Rimangono elevati gli investimenti in titoli di Stato italiani che, in seguito al calo dei rendimenti, hanno generato un nuovo incremento delle plusvalenze nette.
Dall’indagine periodica condotta dall’Ivass sui fattori di rischio del settore assicurativo emerge che i
principali gruppi intendono aumentare la diversificazione dei loro investimenti incrementando gli acquisti di titoli emessi dalle imprese private. Le nuove strategie di allocazione dei portafogli sono volte a cogliere le opportunità introdotte dalle recenti modifiche regolamentari, che hanno ampliato il novero
degli investimenti ammissibili. Ciò mira anche a contenere i costi delle nuove regole prudenziali
di imminente applicazione (Solvency II), che prevedono specifici requisiti di capitale per il rischio di
concentrazione degli attivi.
La redditività delle compagnie di assicurazione è rimasta soddisfacente anche nel 2014. I risultati delle indagini condotte dall’Ivass sui contratti vita con garanzia di rendimento minimo e sulle vulnerabilità del settore indicano che per le compagnie italiane i rischi derivanti dal basso livello dei tassi di interesse sono modesti, così come gli incentivi alla ricerca di rendimenti maggiori attraverso investimenti con profili di rischio più elevati (search for yield). I risultati semestrali dei principali gruppi assicurativi quotati confermano che gli indici di solvibilità dei rami vita e danni sono ampiamente superiori ai requisiti minimi regolamentari.
I principali rischi per il settore assicurativo italiano derivano dall’impatto che il protrarsi della congiuntura economica sfavorevole potrà avere sulla redditività delle compagnie. In particolare l’incertezza sulle prospettive economiche potrebbe ridurre la domanda di prodotti assicurativi e generare nuove tensioni sui mercati finanziari, con effetti negativi sui proventi da investimenti.