Lo scorso 14 novembre, dopo tredici anni di discussioni e confronti, è stato raggiunto un accordo nell’ambito del trilogo (Commissione, Parlamento e Consiglio europeo) sulle misure attuative della direttiva Solvency II.
La decisione, che nelle prossime settimane verrà ratificata dal Parlamento europeo, conclude un lungo iter legislativo ed avrà un impatto notevole per l’industria assicurativa europea e, indirettamente, sull’economia dell’intero continente.
Le assicurazioni sono i principali investitori istituzionali europei con un portafoglio d’investimento di 8.500 miliardi di euro per il 64% rappresentato da titoli governativi e corporate bond, e per il 15% da strumenti di equity.
In virtù di questo, il Parlamento Europeo, la Commissione Europea e il Consiglio d’Europa hanno ritenuto opportuno predisporre una serie di misure che facciano in modo che i gruppi operino “in sicurezza” anche in condizioni di mercato avverse.
Le nuove regole di Solvency II si applicheranno dal primo gennaio 2016 ma la loro introduzione richiederà una fase transitoria importante.
La nuova versione di Solvency viene incontro alle richieste delle compagnie, soprattutto in materia di valutazione al fair value di alcune categoria di investimenti.
Sul tema Dario Focarelli, direttore generale dell’ANIA, ha detto in un’intervista a Tmnews: “Viene rafforzata la protezione dei consumatori l’efficienza e la competitività delle assicurazioni europee attraverso delle regole che mettano in chiara correlazione il capitale con i rischi che le compagnie corrono”.
Solvency II, ha detto Focarelli, è la risposta alla necessità di “avere delle regole che valessero per tutti i mercati allo stesso modo in tutta Europa”.
Insurance Europe, la federazione europea presieduta da Sergio Balbinot, ha accolto con favore l’accordo raggiunto su Omnibus 2, «una tappa importante nel cammino verso l’attuazione di Solvency II », nonostante il calendario resti “molto ambizioso”, perché di fatto il tempo di attuazione e di applicazione non è molto.
«Anche se il compromesso ottenuto dalle istituzioni europee non è la soluzione ideale per riflettere correttamente la natura a lungo termine dell’attività assicurativa e la sua debole esposizione intrinseca alla volatilità dei mercati, la consideriamo come una base di lavoro accettabile, a partire dalla quale sviluppare i dettagli tecnici del nuovo regime», conclude Sergio Balbinot.
Per illustrarne nel dettaglio le caratteristiche e le conseguenze prevedibili per l’industria assicurativa italiana l’Ania ha convocato per mercoledì 20 novembre alle ore 15 una conferenza stampa via web (webinar). All’incontro prenderà parte, tra gli altri, il direttore generale dell’Associazione, Dario Focarelli.