Secondo i dati raccolti dall’Indagine sui modelli regionali di gestione sinistri e polizze, realizzata dall’ Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) per conto del Ministero della Sanità, le denunce per sinistri nelle sole strutture pubbliche hanno superato il tetto di 12.000 casi nel corso del 2012 (si tratta di un dato ancora parziale visto che i dati non tengono conto di tre Regioni). La grande maggioranza dei casi di malasanità denunciati riguarda le lesioni personali (circa il 63%) mentre i decessi sono all’11%. Il costo medio dei risarcimenti liquidati è di circa 40 mila euro. Il presidente dell’Agenzia, Giovanni Bissoni, ci tiene a sottolineare come il numero delle denunce vada comunque rapportato alle prestazioni sanitarie erogate dalle strutture pubbliche, ovvero circa nove milioni di ricoveri e un miliardo di prestazioni specialistiche.
Secondo il rapporto , l’indice di sinistrosità (la frequenza con cui si verificano malpratice che vengono denunciate),è pari a 13 su 10 mila casi. A fronte dell’alto tasso di contenzioso, solo sette Regioni si sono dotate di un adeguato sistema di gestione dei sinistri (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Toscana, Piemonte e la Provincia Autonoma di Trento); due (Veneto e Sicilia) hanno un regime in via sperimentale; ben 12, infine, ne sono invece ancora prive. Nel presentare il rapporto Giovanni Bissoni ha spiegato che “il sistema assicurativo per la sanità pubblica vale circa un miliardo di euro” al quale si deve aggiungere l’assicurazione diretta, i costi amministrativi gestionali e costi indiretti come quelli indotti dalla medicina difensiva.