La spesa sanitaria pro-capite italiana ha registrato un calo del 2,4% nell’anno 2010-2011. Una tendenza che sarebbe proseguita anche nel 2012 (-0,4%). L’Italia è in compagnia di altri 10 paesi, nonostante la media Ocse abbia fatto segnare un incremento dello 0,2% tra il 2009 e il 2011. Sono questi alcuni dati che emergono dal rapporto 2013 dell’Ocse (Health at a Glance) sulle performance sanitarie dei diversi paesi aderenti.
L’Italia è il secondo paese Ocse più longevo. Le aspettative di vita sono mediamente di 82,7 anni, in linea con il Giappone. Solo gli Svizzeri fanno meglio con 82,8 anni. La speranza di vita supera comunque gli 80 anni nella gran maggioranza dei paesi Ocse (media 80,1 anni). Dappertutto sono le donne a vivere più a lungo: l’aspettativa di vita degli uomini italiani non raggiunge gli 80 anni, mentre quella delle donne sfiora gli 85. Non esiste un gap solo di genere, ma anche il livello di istruzione incide sulle aspettative di vita. Mediamente chi è istruito vive più a lungo: 5 anni in più per gli uomini italiani (7,8 anni nei paesi Ocse), mentre tra le donne il differenziale si assottiglia a 2,8 anni (3,8 anni la media Ocse) con le meno istruite.
Nel nostro paese si conferma la presenza massiccia di medici e la carenza di infermieri.
Nel 2011 c’erano 4,1 medici ogni 1.000 abitanti (tra professionisti che assistono i pazienti, manager, ricercatori e professori). Un medico in più di quanto si registri nella media Ocse (3,2 x 1.000 abitanti). Solo Austria (4,8) Russia (5) e Grecia (6,1) hanno più medici di noi. Anche Spagna, Francia e Germania sono sopra la media. Il numero di medici per 1.000 abitanti è invece pari a 2,8 nel Regno Unito.
I medici italiani sono anche piuttosto in là con l’età: il 43% ha infatti più di 55 anni (la media Ocse è 32). Più basso della media, invece, il numero di laureati in Medicina per ogni medico, pari a 27,6 contro la media del 33,7.
Tanti infermieri e pochi medici, questo il refrain dell’Italia. Se la media Ocse è infatti di 8,8 infermieri ogni 1.000 abitanti, il dato italiano si ferma a 6,3, ben al di sotto della Germania, dove gli infermieri ogni 1.000 abitanti sono 11,4, ma anche della Francia (8,7) e del Regno Unito (8,6). Sotto l’Italia è invece la Spagna, dove gli infermieri sono solo 5,5. I nuovi laureati per ogni infermiere sono, in Italia, 29,6. Ben più basso della media Ocse, dove nel 2011 ci sono stati per ogni infermiere attivo 53,7 nuovi infermieri laureati. Incrociando i due dati si ricava che se nei Paesi Ocse ci sono 2,8 infermieri ogni medico, in Italia il rapporto è quasi alla pari: 1,6 infermieri ogni medico. In coda a tutti i Paesi Ocse c’è la Grecia, con un rapporto 0,5 a 1. Anche la Francia è sotto la media Ocse, ma di poco, con 2,6 infermieri ogni medico. Il Regno Unito e la Germania superano invece la linea Ocse rispettivamente con 3,1 infermieri ogni medico e 3 infermieri ogni medico.