La procura di Milano ha depositato oggi l’atto di chiusura dell’inchiesta nel filone d’indagine su Fonsai che vede indagato l’ex presidente dell’organo di controllo del settore assicurativo (Isvap) Giancarlo Giannini per corruzione e calunnia.

E’ quanto si evince dallo stesso documento, visionato da Reuters, in cui risulta indagato per corruzione anche Salvatore Ligresti.

Nell’atto in cui viene sancita la conclusione delle indagini preliminari – prodromico delle richieste di rinvio a giudizio da parte della procura – il pm Luigi Orsi cita espressamente contatti fra l’ex patron di Fonsai Ligresti e l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per “fare ottenere, una volta scaduto dall’incarico di Presidente dell’Isvap, l’incarico di presidente dell’Antitrust”.

Le ipotesi di reato a carico di Giannini, già indagato dalla procura di Torino per concorso in falso in bilancio sempre per Fonsai, trovano origine dai verbali di interrogatorio di un testimone, Fulvio Gismondi, funzionario di Fondiaria, le cui dichiarazioni sono state confermate a verbale da Salvatore Ligresti.

Secondo l’inchiesta condotta dal pm milanese Luigi Orsi, Giannini avrebbe omesso di far controllare il gruppo assicurativo dei Ligresti in cambio della promessa di essere nominato all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, poi saltata per la caduta dell’ultimo governo guidato da Berlusconi e per l’esplodere della crisi che ha travolto la galassia Ligresti.

Per quel che riguarda la calunnia, questa ipotesi è relativa all’esposto presentato dopo l’avvio delle indagini milanesi sui Ligresti dall’Isvap guidata da Giannini, teso, secondo l’accusa, a nascondere la connivenza del vertice dell’organo di vigilanza con Salvatore Ligresti stesso.

“Incolpava gli amministratori pro tempore della Fondiaria Sai, sapendoli innocenti, di avere ostacolato la vigilianza dell’istituto”, si legge nell’avviso, in cui si aggiunge che Giannini avrebbe inoltre prima evitato, per circa otto anni, qualsiasi controllo dell’Isvap e poi ostacolato l’ispezione.

Dal canto suo, Ligresti – ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta torinese su Fonsai – è accusato di aver corrotto Giannini, “il quale aveva improntato la funzione di vigilanza nei confronti di Fondiaria Sai in modo tardivo ed inefficiente”, si legge ancora nel documento.

L’avvocato Giampiero Biancolella, difensore di Giannini, all’indomani della notizia di questa inchiesta, nel luglio scorso, aveva dichiarato che “Giannini è sicuro di poter dare tutti i chiarimenti necessari”.

Fonte: Reuters