Ascosim, Assofiduciaria, Assoimmobiliare, Assoprevidenza, Assoreti, Assosim e Federimmobiliare, la federazione per la cultura immobiliare, hanno firmato la Carta dell’Investimento Sostenibile e Responsabile della finanza italiana, già sottoscritta da Abi, Ania, Assogestioni, Aifi e FeBAF che l’aveva promossa d’intesa con il Forum della Finanza Sostenibile. La firma è avvenuta nel corso di una conferenza promossa da FeBAF a Roma durante la seconda Settimana Italiana dell’Investimento Sostenibile e Responsabile – SRI, organizzata dal Forum per la Finanza Sostenibile.
Le associazioni della finanza e del risparmio italiane rafforzano dunque l’impegno comune a diffondere la cultura della sostenibilità e della responsabilità sociale. Una diffusione tra i propri associati che intendono adottare strategie di investimento socialmente responsabile, e all’interno della business community con la promozione di pratiche di finanza sostenibile e responsabile. Ottica di lungo periodo, investimenti sostenibili e responsabili, trasparenza, sono i pilastri della carta.
Entrando nel dettaglio dei tre principi fondamentali della Carta:
1. Investimenti sostenibili e responsabili. La Carta confida che gli investitori istituzionali guardino con crescente attenzione alle variabili extrafinanziarie ambientali, sociali e di governance (Environmental, Social, Governance – ESG) così da assumerle come parte qualificante dell’analisi e dei processi di investimento per conto proprio e di terzi. Ciò è in linea con la nuova strategia della Commissione Europea, secondo cui gli investitori possono contribuire ad una più efficiente allocazione del capitale e ad un migliore raggiungimento degli obiettivi di investimento di lungo periodo prendendo adeguatamente in considerazione le informazioni extrafinanziarie e integrandole nelle loro decisioni di investimento.
2. Trasparenza. Le informazioni extrafinanziarie costituiscono un elemento di accountability che può contribuire ad incrementare la fiducia negli operatori. Nella Carta si confida pertanto che la disclosure di queste informazioni sia sempre più efficace e diffusa.
3. Ottica di medio-lungo periodo. L’obiettivo strategico della sostenibilità dello sviluppo – che non è solo necessario per il dopo crisi – impone un cambiamento culturale, che guardi anche agli effetti di medio-lungo termine delle scelte di investimento. Nella Carta si confida pertanto in una adeguata valorizzazione di questa prospettiva da parte degli intermediari, sia nella fase di allocazione dei propri patrimoni e dell’offerta di investimenti, sia in quella di definizione dei sistemi di incentivazione dei manager.