di Roberto Sommella
Il governo si ravvede e si prepara a modificare la Tobin Tax. La norma più masochistica dell’universo finanziario italiano, che rischia di far fuggire capitali e di ridurre il valore degli scambi sui derivati dell’80%, sarà modificata al Senato. È quanto ha rivelato a MF-Milano Finanza un’autorevole fonte del ministero dell’Economia. Non sarà una completa marcia indietro, ma sicuramente un primo passo verso una migliore armonizzazione con gli altri Paesi (al momento solo Francia e Gran Bretagna) che hanno applicato qualcosa di simile alla tassa anti-speculazione ideata da James Tobin. La norma, che dovrebbe far incassare allo Stato un miliardo di euro grazie a una generale imposizione dello 0,05% sulle transazioni finanziarie in derivati e azioni, non ha incontrato i favori del mondo bancario né delle grandi imprese, eppure è rimasta inalterata nella legge di Stabilità approvata alla Camera. Spetterà però al governo, sempre secondo la stessa fonte, mettere mano alla Tobin, presentando un emendamento a palazzo Madama che ricalchi in parte la norma in vigore da qualche mese in Francia, restando in linea con le norme Ue. Così com’è ora, infatti, l’imposta sulle transazioni, non colpendo i contratti esteri, rischia davvero, come sottolineato dal presidente della Consob Giuseppe Vegas, di far emigrare dall’Italia ingenti masse di capitali. A quanto pare il Tesoro lavora proprio per correggere il tiro e allargare la base imponibile anche ai contratti non siglati in Italia. (riproduzione riservata)