Il settore del risparmio gestito chiude il mese di ottobre con 1,9 miliardi di riscatti ( Da inizio anno la raccolta è negativa per 7,8 miliardi) ma con un patrimonio che torna a sfiorare la quota record dei 1.200 miliardi di euro (1.182 mld), secondo i dati riportati dalla mappa mensile di Assogestioni.
L’incremento del patrimonio gestito rispetto al mese di settembre (+189mld) è per la maggior parte da attribuire agli effetti della riorganizzazione delle società di asset management del Gruppo Generali, in essere a partire dal 1°ottobre.
La nuova struttura degli asset vede il 56% delle masse concentrate nelle Gestioni di Portafoglio ed il restante 44% affidato alle Gestioni Collettive, ampiamente rappresentate dai fondi aperti.
Nel mese prosegue le corsa dei prodotti Obbligazionari che mettono a segno una raccolta di oltre 1,1 miliardi di euro. In flessione, ma sempre sopra la parità, i Fondi Flessibili con flussi pari a 278 milioni di euro. Tornano, infine, in positivo i prodotti Bilanciati (60 milioni di euro).
Per le gestioni di portafoglio il periodo di riferimento si chiude con oltre 1,2 miliardi di deflussi e un patrimonio che supera abbondantemente i 660 miliardi di euro.
Le masse sono concentrate per il 56% nelle Gestioni di Portafoglio ed il restante 44% nelle Gestioni Collettive. Per le gestioni di portafoglio ottobre si è chiuso con deflussi per 1,25 miliardi di euro e un patrimonio che supera abbondantemente i 660 miliardi di euro. Per le collettive i riscatti ammontano a 624 milioni dopo +1,6 miliardi a settembre. Tra i big del risparmio gestito, archiviano il mese con una raccolta negativa il gruppo Generali per -1,74 miliardi (derivanti per 1,27 miliardi da deflussi da gestioni di portafoglio istituzionali) e Pioneer Unicredit (-643 milioni). Il gruppo Intesa Sanpaolo segna invece un dato positivo per +105,2 milioni, supportato da Eurizon Capital (+264,6 milioni) a fronte dei deflussi per 159 milioni di Banca Fideuram. Mese con il segno più anche per il gruppo Mediolanum (+293 milioni), Am Holding (256 milioni), Poste Italiane (+217 milioni), Axa (+120 milioni), Azimut (+190 milioni), Deutsche Bank (+122 milioni), Morgan Stanley (+209 milioni) e Invesco (387 milioni). Raccolta negativa, tra gli altri, per il gruppo Banco Popolare (-286 milioni), Credit Suisse (-162 milioni), Bnp Paribas (-277 milioni), Ubi Banca (-26 milioni), Allianz (-206 milioni) e Credito Emiliano (-150 milioni).