Pagina a cura DI SIBILLA DI PALMA
La stretta sui morosi convince gli addetti ai lavori. Sono queste infatti le disposizioni che raccolgono i favori di Confedilizia, Anaci e Sunia, in merito alla riforma del condominio, diventata legge dopo l’approvazione defi nitiva del ddl, martedì scorso, in commissione giustizia del senato, che riscrive quasi del tutto gli articoli 1117 e seguenti del codice civile e 61 e seguenti delle disposizioni di attuazione. Se, infatti, Confedilizia e il Sunia (Sindacato nazionale unitario inquilini e assegnatari) esprimono un parere sostanzialmente positivo, con qualche riserva, più critica è la posizione dell’Anaci (Associazione nazionale amministratori di condomini e immobili). «Il nostro giudizio è nel complesso positivo anche se il legislatore ha mancato di coraggio non attribuendo al condominio la capacità giuridica come nella maggior parte dei paesi europei», sottolinea Corrado Sforza Fogliani, presidente di Confedilizia. «Una norma mancata che poteva servire a limitare la confl ittualità tra i condomini facilitandone i rapporti». Semaforo verde, invece, per le novità in materia di requisiti che l’amministratore dovrà possedere e che implicano l’obbligo di frequentare un corso di formazione iniziale e il possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado. A questo proposito, secondo Sforza Fogliani, è positivo che «la nomina di un interno, cioè di uno dei condomini dello stabile come amministratore, non richieda a quest’ultimo il possesso di alcuna formazione specifi ca. Un aspetto che va a salvaguardia di quegli amministratori che scelgono di svolgere questo lavoro gratuitamente ». A raccogliere i favori di Confedilizia sono anche le nuove disposizioni in materia di condomini morosi, in base alle quali l’amministratore potrà procedere con l’ingiunzione (senza autorizzazione preventiva dall’assemblea) e potrà fornire ai creditori i dati di chi non è in regola con il pagamento delle rate. Inoltre, in caso di mora che dura da più di sei mesi, dovrà sospendere il debitore dalla fruizione dei servizi comuni. «Una novità che permette di mettere tutti i condomini sullo stesso piano». Poco utile, invece, viene considerata la possibilità di creare un sito internet del condominio, da cui accedere individualmente a tutti gli atti e i rendiconti mensili. «Un’opportunità che a mio parere verrà utilizzata poco, da un lato, per la sua dispendiosità e, dall’altro, perché servirebbe per consultare una documentazione che può essere visionata già presso l’amministratore con il valore aggiunto di poter anche chiedere contestualmente delle delucidazioni ». Più critica l’Anaci. «Qualcosa di buono in questa riforma c’è, ma non abbiamo digerito che non sia stata prevista una maggiore valorizzazione della fi gura professionale dell’amministratore », sottolinea il presidente Pietro Membri. Parere positivo, invece, sul tema dei requisiti necessari che dovranno essere posseduti dall’amministratore, sul sito internet condominiale e sulla stretta ai condomini morosi. L’associazione considera, invece, una formalità il tema della stipula da parte dell’amministratore di una polizza a tutela dai rischi derivanti dalla professione svolta (su richiesta dell’assemblea). «Per gli iscritti alla nostra associazione, infatti, abbiamo già in automatico una garanzia per gli errori per un milione di euro». Tra i sindacati del settore, giudizi favorevoli arrivano dal Sunia. «Per noi è positivo il fatto che la riforma sia stata fatta, abbiamo seguito il lavoro parlamentare con confronti e audizioni, e per noi il testo presenta alcuni punti innovativi, per esempio, riguardo alla diminuzione dei quorum, cioè delle maggioranze richieste per le delibere assembleari per una serie di interventi», spiega Aldo Rossi, segretario nazionale responsabile uffi cio legislativo del Sunia. Anche se, a suo dire, si poteva fare di più sui temi della personalità giuridica del condominio e della partecipazione del conduttore alle assemblee per gli oneri a suo carico. Positiva l’opinione sugli obblighi di formazione per l’amministratore «perché ci devono essere garanzie di professionalità » e sulla possibilità di creare un sito internet «che potrebbe garantire maggior trasparenza ed effi cienza». Inoltre, conclude Rossi, «la possibilità di rivalersi sui beni dei condomini morosi potrebbe portare a una riduzione delle liti condominiali, che a oggi rappresentano circa il 10% del contenzioso civile».