La crisi spinge sempre più le famiglie a indebitarsi. È quanto emerge dai dati Abi diffusi nell’ambito del convegno «Credito: banche vicine alle famiglie, ma la congiuntura incide sulla domanda dei mutui».
Dall’analisi del mercato dei prestiti alle famiglie emerge un tasso di crescita dei finanziamenti, pari al 5,5% nel periodo settembre 2010-2011 (615 miliardi di euro). Quasi il doppio della media dell’area euro (3,2%). Per i soli mutui, nello stesso arco di tempo, si registra una crescita del 5%.
Ne consegue, spiega l’Abi, una riconfermata capacità della banche italiane nel venire incontro alle famiglie che continuano comunque a risultare le meno indebitate in Europa.
«Di fronte a un contesto economico in continua tensione», ha sottolineato il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, «che non consente previsioni affidabili sulle prospettive di crescita del paese, occorre ampliare gli sforzi per soluzioni più strutturate a favore delle famiglie.
È necessaria una sinergia ancora maggiore con istituzioni e consumatori per individuare misure percorribili». L’Abi spiega che, grazie al Piano famiglie, 52 mila famiglie hanno potuto sospendere per un anno il pagamento della rata dei mutui, per 6,5 mld di debito residuo e ha assicurato circa 385 milioni di liquidità. Questa opportunità terminerà il 31 dicembre dopo due proroghe. Altra «importante iniziativa», ricorda l’Abi, è il Fondo di garanzia per favorire l’accesso al credito alle famiglie con nuovi nati nel 2009, 2010, 2011. Il progetto prevede l’erogazione di finanziamenti per un massimo di 5 mila euro a tassi al massimo pari alla metà di quelli offerti sul mercato.