Sostanziale invarianza degli infortuni sul lavoro in Sicilia nel 2010, seppure a fronte di un sensibile calo degli episodi mortali. E’ quanto emerso nel corso della recente presentazione del Rapporto regionale INAIL, a Palermo. Nello specifico, nel 2010 sono pervenute all’Istituto 34.285 denunce rispetto alle 34.323 dell’anno precedente, per un calo dello 0,11%. Per i casi mortali la flessione è stata, invece, molto più sensibile: sono 69, infatti, i lavoratori che hanno perso la vita a fronte dei precedenti 87: dunque, 18 in meno, per una contrazione del 21%.
Meno incidenti nella Pa. Il fenomeno infortunistico nell’isola rappresenta il 4,42% di quello nazionale: dei 34.285 incidenti, 28.681 sono avvenuti nell’industria e servizi, 2.687 in agricoltura e 2.917 nello stato. Il confronto con l’anno precedente mostra una marcata riduzione nella Pubblica amministrazione (-49,8%) e nella sanità (-41,4%), seguito – seppure con numeri meno eclatanti – dalle costruzioni (-6,9%). Si registra un incremento, invece, nei comparti del commercio (6,7%), alberghiero (6,2%) e dei trasporti (3,9%).
Catania la città più a rischio. Il fenomeno infortunistico si concentra, soprattutto, nelle province di Catania con 7.303 infortuni (+4,8% rispetto al 2009), Palermo con 7.192 (+0,6% rispetto al 2009) e Messina con 4.803 casi (-4,5% rispetto al 2009). Quasi tutte le città siciliane presentano un andamento decrescente o pressoché stabile rispetto al 2009. Enna è la città che registra la maggiore contrazione con 1.159 casi rispetto ai 1.306 del 2009 (-11,3% ). La città che ha registrato, invece, un incremento degli eventi infortunistici è Agrigento con un aumento del 6 %, (2.799 casi nel 2010 rispetto ai 2.640 del 2009).
In lieve calo gli incidenti in ambiente fabbrica e nei cantieri. In generale, per quanto riguarda le modalità di accadimento degli infortuni, sono diminuiti quelli avvenuti in ambiente lavorativo ordinario (fabbrica, cantiere, terreno agricolo, ecc): 28.128 casi, con un decremento del 1,07% rispetto al 2009 (28.433). Sono aumentati, invece, gli infortuni da circolazione stradale – cioè quelli che si verificano nella pubblica via e causati da circolazione stradale (autotrasportatori merci/persone, commessi viaggiatori, addetti alla manutenzione stradale) – ammontati a 2.361 eventi , rispetto ai 2.228 del 2009 (+5,97%). Anche gli infortuni in itinere (avvenuti nel percorso casa/lavoro/casa) presentano un incremento rispetto al 2009: 3.796 a fronte dei 3.662 avvenuti nel 2009 (+3,66%).
Casi mortali: la strada l’ambiente più a rischio. Il decremento degli eventi mortali è stato di portata complessiva. Nell’ambito della strada le vittime sono state 41 a fronte delle 44 del 2009: 28 sono dovute a eventi da circolazione (autotrasportatori, commessi viaggiatori, ecc: sei casi in più rispetto al 2009) e 13 a casi in itinere (nove in meno rispetto al 2009). Gli infortuni mortali in ambiente di lavoro ordinario (fabbrica, cantiere, terreno agricolo) sono nettamente diminuiti: 28 rispetto ai 43 del 2009 (-15 rispetto al 2009). In particolare, sono sei i casi in agricoltura, 61 in industria e servizi e due gli eventi mortali per dipendenti in conto stato. La provincia più colpita è stata Palermo con 20 eventi mortali, seguono Catania con 13 e Agrigento con 11 casi mortali, Messina 7, Siracusa e Trapani 5, Caltanissetta 4, Enna 3 e Ragusa 1.
Più lavoratori stranieri infortunati. Nel 2010 sono stati denunciati 1.666 infortuni a danno dei lavoratori stranieri, pari al 4.8% del fenomeno regionale, di cui un caso mortale, avvenuto nella provincia di Catania. Rispetto al 2009 (1.641 casi) si registra un incremento degli eventi del 1,5%. La Sicilia, comunque, risulta interessata al fenomeno in misura inferiore rispetto alle regioni dell’Italia Centro-Nord.
In crescita le malattie professionali. Nel 2010 sono state sono state presentate 1.455 denunce di malattie professionali rispetto alle 1.091 del 2009 (+ 33,3%) di cui 1.313 nell’industria e servizi, 112 in agricoltura e 31 in conto Stato, in linea con l’andamento nazionale in continuo aumento. Messina ha il maggior numero di casi (363); seguono Caltanissetta con 195, Agrigento con 190, Palermo con 188 denunce e Enna con 178. Questo bilancio non implica necessariamente un peggioramento delle condizioni di salute nei luoghi di lavoro, quanto una maggiore sensibilità dei medici esterni, medici di famiglia e medici competenti che – grazie anche alle attività formative poste in essere dall’INAIL Sicilia nel corso degli ultimi anni e agli intervenuti dettami normativi – hanno preso maggiore consapevolezza del loro importante ruolo nell’emersione del fenomeno tecnopatico, sottodimensionato rispetto alla reale consistenza.
Fonte: INAIL