di Anna Messia
Sarà la struttura di mutua, società schiva per definizione nei confronti degli investimenti più speculativi. Sarà per il colpo di fortuna di aver liquidato alcune posizioni al momento giusto: una su tutte quella sui titoli greci, ceduti nel 2008 con una buona plusvalenza, prima che la tempesta si abbattesse sul Paese.
Fatto è che oggi la situazione di Reale Mutua è più stabile di quelle di molte altre compagnie assicurative italiane. Una posizione di vantaggio, che potrebbe consentire al gruppo guidato da Luigi Lana di approfittare delle buone occasioni che si presentassero per crescere in nuovi mercati esteri: l’indice di solvibilità del gruppo, anche nei giorni più difficili per i Btp italiani, non è mai sceso sotto il 160% e oggi si aggira intorno al 180 per cento. Una cifra che, nonostante la società abbia deciso di non avvalersi delle opportunità del decreto Isvap salva-bilanci, posiziona il gruppo al vertice del mercato e denota la stabilità del patrimonio dell’assicurazione torinese che complessivamente ha attivi per circa 8 miliardi di euro. Nonostante le turbolenze di Borse e soprattutto dei Btp (che pure, da inizio anno, hanno causato minusvalenze per circa 200 milioni) Reale Mutua prevede di chiudere l’anno in utile. E per il prossimo (immaginato come un anno stabile, senza grandi riprese ma pure senza nuovi scivoloni), stima di chiudere con un risultato netto di 44,8 milioni, che dovrebbe salire a 64,8 milioni se si considera l’intero gruppo. «A livello industriale le cose stanno andando bene», ha dichiarato a il direttore generale, Luigi Lana, «Il combined ratio (rapporto che indica la spesa per sinistri e costi rispetto ai premi incassati, ndr) è migliorato significativamente scendendo sotto la soglia limite del 100%. A livello di gruppo prevediamo di chiudere il 2011 a 99,4% e per l’anno prossimo stimiamo di scendere ancora fino a 96,6%». Anche la raccolta delle polizze Vita e Danni sta continuando a crescere: per quest’anno Reale Mutua dovrebbe chiudere con premi complessivi per 1,866 miliardi (con una crescita del 4% sul 2010) e l’intero gruppo dovrebbe arrivare a 3,518 miliardi (che rappresenterebbe un incremento del 2,6%). E anche per l’anno prossimo, nonostante si preveda un contesto economico ancora difficile, si attendono incrementi di premi sia per Reale Mutua (a 1,9 miliardi, con una crescita del 2,4%) sia per l’intero gruppo (a 3,6 miliardi, ovvero il 3,2% in più). E una spinta importante dovrebbe arrivare in particolare dalla Spagna dove la compagnia è presente sia con proprie partecipate sia con tre accordi di bancassicurazione con istituti locali (oggi i premi che provengono dal Paese sono già una fetta importante del business, che dovrebbe però salire significativamente). Attualmente la raccolta Vita e Danni nel paese iberico è pari circa 815 milioni e per l’anno prossimo si prevede una crescita dell’8,6%. Proprio la Spagna, che è entrata in crisi prima di altri Paesi, sembra infatti oggi meglio posizionata per la ripresa.
Una situazione di stabilità che ha consentito a Reale Mutua di continuare a riconoscere ai propri soci i benefici di mutualità, ovvero gli sconti per la sottoscrizione di alcune polizze danni (Agrireale e Unica Reale) e un rendimento maggiorato per alcune polizze Vita (quelle legate alle gestioni separate Reale Uno e Speciale). L’anno scorso i benefici erano stati pari a poco meno di 5 milioni di euro, in pagamento in questi giorni, mentre il prossimo anno saliranno a 5,6 milioni. Ma le opportunità maggiori potrebbero arrivare da operazioni di acquisizione e soprattutto da partnership all’estero, grazia alla liquidità di circa 500 milioni di cui il gruppo dispone ancora oggi, nonostante la crisi. Una somma importante in un momento come questo, con i prezzi da saldo che ci sono sul mercato. Ovviamente con la dovuta prudenza che caratterizza da sempre il gruppo sabaudo. I risultati della Spagna hanno dimostrato però che la diversificazione su più mercati è una scelta premiante e il gruppo, che finora aveva scelto di operare solo in Italia, ha preso fiducia. «Studiamo continuamente nuove opportunità, anche se in questo momento così difficile restiamo molto cauti», conclude Lana, «Ci potrebbero interessare soprattutto le partnership e proprio in questi giorni stiamo valutando un’operazione in Argentina. Per ora si tratta solo di contatti». (riproduzione riservata)