Accoglienza tiepida dai mercati finanziari a Mario Monti. Sia l’asta dei Btp sia l’andamento delle Borse europee hanno mostrato risultati per niente esaltanti, nonostante un avvio promettente dei listini azionari del Vecchio Continente compromesso da nuovi aumenti sui rendimenti dei bond di Italia e Spagna. A metà mattinata il Tesoro italiano ha collocato Btp a 5 anni per 3 miliardi di euro, l’importo massimo previsto, con un rendimento del 6,29%, il livello più alto dal 1997, a fronte del 5,32% dell’ultima asta analoga di ottobre. La domanda da 4,4 miliardi è stata definita «soddisfacente» da Bankitalia che ha sottolineato come sia stata largamente rappresentata da specialisti esteri. Da parte sua Piazza Affari ha chiuso non lontano dai minimi di giornata in ribasso dell’1,99% dopo un avvio scoppiettante caratterizzato da un massimo intraday a +2,28 per cento.
A riportare i mercati con i piedi per terra hanno contribuito nel corso della mattinata i commenti del commissario Ue agli Affari Economici Olli Rehn: «Non cambia la nostra diagnosi dell’economia italiana solo perché c’è una nuova amministrazione». Ha poi precisato: «Le misure che giudichiamo necessarie restano le stesse». Dunque per Bruxelles non si può modificare il giudizio sull’Italia se si guarda alle previsioni economiche Ue della scorsa settimana, più basse di quelle del governo, che davano una crescita per il 2012 allo 0,1%, e minacciavano il mancato pareggio di bilancio nel 2013: «Le debolezze in termini di crescita e di riforme strutturali restano le stesse» anche in presenza di un nuovo esecutivo. La reazione più immediata alle parole del commissario Ue è arrivato dallo spread Btp-Bund. In apertura di seduta il differenziale ha evidenziato una temporanea attenuazione, accolta nelle sale operative come una reazione a caldo al conferimento a Mario Monti dell’incarico di formare un nuovo governo, con i rendimenti sul decennale italiano scesi attorno al 6,33 per cento. Ma nel primo pomeriggio sono prontamente risaliti a 6,7%, mentre lo spread è tornato a 492 punti base (4,92%), dal minimo di 446 punti base registrato nelle prime ore di contrattazioni. Il commissario Ue agli Affari Economici ha detto anche che presenterà il primo rapporto sull’Italia alla riunione dell’Eurogruppo che si terrà alla fine di novembre.
Sono passati in secondo piano, dal punto di vista dei mercati, gli attestati di stima arrivati dal presidente del Consiglio incaricato Mario Monti dalle altre autorità dell’Unione Europea. Sono infatti arrivate le telefonate del presidente della Commissione Ue José Barroso e del presidente Ue Herman Van Rompuy. In particolare il presidente della Commissione europea, Barroso, nel messaggio di congratulazioni per l’incarico ha scritto: «Caro professor Monti sono certo che lei saprà affrontare con successo le difficoltà economiche che l’Italia attraversa in questo momento, affinché il Paese possa al più presto tornare ad essere il grande protagonista dell’Europa comunitaria che sempre è stato nel passato». In mattinata il quotidiano francese Le Monde ha parlato sul proprio blog di «effetto Monti» facendo una stima sul valore concreto che una nomina a premier del professore può avere sui costi di rifinanziamento del debito pubblico dell’Italia in virtù del calo dei rendimenti dei Btp registrato agli scambi mattutini e concludendo con una provocazione: «Un aiuto di Stato da 20 miliardi di euro». Effetto che però nel pomeriggio è stato già compromesso dal mercato. Bill Gross, guru dei bond e fondatore di Pimco, il maggiore fondo comune di investimento al mondo, in una intervista a Bloomberg è apparso addirittura pessimista: l’Italia resta in difficoltà anche con la formazione di un nuovo governo che metta in atto le misure di austerity. Il mercato dall’Italia vuole fatti, non soltanto nomi.