Il Presidente e il Vicedirettore Generale dell’ISVAP hanno incontrato venerdì scorso nella sede dell’Autorità i rappresentanti delle principali associazioni dei consumatori: Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori per affrontare la questione delle polizze assicurative (non obbligatorie) abbinate ai mutui bancari e finanziamenti, nonché dei connessi problemi relativi all’elevato livello delle commissioni praticate dagli istituti di credito e alla trasparenza dei prodotti.
L’appuntamento si inquadra nel giro di consultazioni – con le associazioni da una parte, con il mercato dall’altra – che l’ISVAP ha in corso sul problema delle polizze legate ai mutui.
L’ISVAP e le Associazioni dei Consumatori partecipanti all’incontro hanno convenuto che questi livelli provvisionali sono “abnormi” e “penalizzanti” per i consumatori e che pertanto è urgente mettere in atto tutte le misure necessarie a creare le condizioni per una loro significativa riduzione.
In questa ottica le Associazioni dei Consumatori hanno condiviso e appoggiato la norma ISVAP di prossima emanazione che prevede il divieto per le banche di assumere contemporaneamente il ruolo di erogatrici dei mutui, distributrici e beneficiarie delle polizze ad essi connesse, nel presupposto che gli istituti di credito si trovino in una situazione oggettiva di conflitto d’interesse.
Sul tema, come noto, l’Autorità – dopo l’insuccesso dell’iniziativa di autoregolamentazione operata da Abi e Ania e l’annullamento per vizio procedurale di un primo regolamento da parte del Tar – negli scorsi mesi aveva messo in pubblica consultazione un nuovo regolamento che ribadisce il divieto.
Il mercato delle coperture assicurative legate ai mutui e finanziamenti ammonta a ben 2,5 miliardi di euro annui, l’80% del quale in mano alle banche; la recente indagine dell’ISVAP (aprile 2011) relativa all’anno 2010 ha accertato che il livello medio delle commissioni praticate dalle banche ai clienti raggiunge tuttora il 44% con punte fino all’80%, valori multipli rispetto a quanto il consumatore si trova a pagare per le stesse polizze quando sottoscritte al di fuori delle convenzioni assicurative stipulate dalle banche.