Il gruppo Mediolanum ha chiuso i nove mesi del 2011 con un utile di 60,7 milioni, in calo del 60% rispetto allo stesso periodo del 2010. Le masse amministrate si sono attestate a 44,85 miliardi, in calo del 2% dall’inizio dell’anno e in crescita dell’1% rispetto al 30 settembre 2010. Sui risultati ha pesato la Grecia, considerando che il gruppo a fine giugno aveva svalutato i titoli di Stato ellenici in portafoglio per 85 milioni a Banca Mediolanum e per 56 milioni a Mediolanum Vita, sulla base di un recovery rate del 79%. Il costo pre-tasse dell’intervento è stato di 80 milioni. Sul terzo trimestre c’è stato poi un impatto negativo di 52 milioni degli investimenti a fair value, con 73 milioni di minusvalenze non realizzate dovute alla situazione di mercato. Minusvalenze che il gruppo conta di recuperare portando i titoli alla scadenza naturale. Oltre ad esaminare i conti, il consiglio di amministrazione di Mediolanum ha deliberato l’emissione di prestiti obbligazionari non convertibili fino a 250 milioni, collocabili entro il prossimo 30 giugno. L’emissione è destinata alla ristrutturazione degli strumenti di indebitamento a breve termine con altre banche. Ed è stata deliberata la distribuzione di un acconto sul dividendo di 0,07 euro per azione, contro gli 0,85 euro del 2010.