Cala la domanda di prestiti delle famiglie alle banche. Per quanto riguarda i soli mutui, infatti, il tasso di crescita del periodo settembre 2010-2011 è stato pari al 5%, mentre quello dell’anno precedente era superiore al 9%. Questi i dati diffusi dall’Abi nel corso della seconda edizione di «Credito al credito 2011», che si è svolta settimana scorsa a Roma. Riferendosi ai dati più recenti a disposizione, dall’analisi del mercato dei prestiti alle famiglie emerge un tasso di crescita delle consistenze pari al 5,5% nel periodo settembre 2010-2011 (615 miliardi di euro). Quasi il doppio della media dell’area Euro (3,2%). Ma vediamo nel dettaglio le iniziative che sta mettendo in campo l’Abi per far fronte alla crisi e alle difficoltà finanziarie delle famiglie.
Famiglie e mercato del credito. Tenendo conto della necessità di sostenere le famiglie in difficoltà nel pagamento delle rate dei prestiti e al contempo favorire l’accesso al credito a specifiche categorie di soggetti, l’industria bancaria ha avviato una serie di iniziative in collaborazione con tutti gli interlocutori interessati: a dicembre 2009 l’Abi ha dato il via infatti al «piano famiglie», con la collaborazione delle associazioni dei consumatori, i dipartimenti Famiglia e Gioventù presso la presidenza del Consiglio dei ministri, il ministero del lavoro e delle politiche sociali, l’Anci, la Conferenza delle regioni e delle province autonome, la Cei. Gli obiettivi dell’iniziativa erano in primo luogo innalzare la sostenibilità finanziaria delle operazioni di mutui alle famiglie, adottando una misura di sospensione dei rimborsi di mutui in essere; comunicare efficacemente gli strumenti di incentivazione già esistenti.
Sospensione delle rate del mutuo. Un’altra iniziativa ha consentito a oggi, secondo i dati Abi, a 52 mila famiglie di poter sospendere per un anno il pagamento delle rate per un controvalore di 6,5 miliardi di debito residuo. Assicurando circa 385 milioni di euro di liquidità.