Gli eventi avversi che si verificano negli ospedali italiani, con una media del 5,17% (la percentuale è calcolata sui pazienti che passano più di una giornata in ospedale), sono in linea con altri paesi europei, come Francia (5,1%) e Olanda (5,7%) o sono migliori rispetto a paesi come la Spagna (9,3%). A spiccare come modello positivo è la Toscana, dove gli eventi avversi sono la metà della media nazionale (2,54%).
Sono questi i risultati di uno studio finanziato dal ministero della Salute e condotto a livello nazionale su cinque ospedali (Niguarda di Milano, Careggi a Firenze, azienda ospedaliera di Pisa, San Filippo Neri di Roma, Policlinico di Bari).
Non tutti gli esiti della ricerca sono positivi. Infatti, tra le note dolenti, spicca il dato sugli eventi avversi prevenibili che in Italia presentano un tasso (56,7%) decisamente più elevato rispetto agli altri paesi (43,5%). Circa le conseguenze degli eventi avversi, nel 66% dei casi provocano un prolungamento della degenza (con un costo per il Ssn di 400 euro per ogni giorno) e nel 28% possono comportare una disabilità o il decesso del paziente.