Diminuiscono gli infortuni e le morti sul lavoro in Friuli Venezia Giulia. Il trend positivo è confermato dai dati contenuti nel rapporto annuale regionale INAIL 2010, presentato oggi al Palazzo del Governo di Trieste, nel corso di un incontro che ha visto anche la partecipazione del commissario straordinario dell’Istituto, Gian Paolo Sassi.
Una regione virtuosa, mai così pochi casi mortali. I dati dell’INAIL indicano che in Italia le denunce di infortuni sul lavoro nel 2010 hanno registrato un calo pari all’1,9%. Meglio ha fatto il Friuli Venezia Giulia, la regione del nord Italia più virtuosa insieme al Piemonte, con un decremento del 3,6%. Sono stati complessivamente 21.507 gli infortuni denunciati nel 2010 nella regione, che per la prima volta nella storia delle statistiche INAIL ha registrato un numero di infortuni mortali inferiore a 20 (17 i casi nel 2010). Una soglia simbolica che fa il paio con il dato nazionale, sceso per la prima volta sotto quota mille casi mortali. Le statistiche rilevano che dei 17 casi mortali avvenuti nel 2010 – tre in meno rispetto all’anno precedente – solo sei si sono verificati in ambiente di lavoro ordinario e 11, sei dei quali “in itinere”, sono invece collegati al “rischio strada”.
“Una dato incoraggiante che premia l’azione INAIL per la prevenzione”. “Il decremento di oltre tre punti percentuali degli eventi infortunistici – ha sottolineato il direttore regionale dell’INAIL, Carmela Sidoti – è incoraggiante ma, al netto della crisi, stimiamo di dover ridurre questo dato di almeno un punto percentuale. Di certo l’andamento degli ultimi dieci anni, che ha visto le statistiche regionali passare da 30.721 a 21.507 casi annui, dimostra un fenomeno in costante regresso anche per l’azione dell’INAIL in materia di prevenzione, in sinergia con le istituzioni e le parti sociali del territorio”.
“In Prefettura un Tavolo di coordinamento in materia di salute e sicurezza”. A questo proposito il prefetto di Trieste, Alessandro Giacchetti, ha ricordato che “in Prefettura dal 2005 esiste un tavolo di coordinamento permanente in materia di salute e sicurezza a cui aderiscono la Regione Friuli, gli enti locali, le amministrazioni pubbliche con compiti di vigilanza nella materia del lavoro, le associazioni dei datori di lavoro dell’industria, dell’artigianato, dell’agricoltura, del commercio, e le principali organizzazioni sindacali. Uno dei più recenti risultati raggiunti dalla cooperazione esistente in seno al tavolo è stata la sottoscrizione, il 16 aprile 2008, del Protocollo d’intesa per la pianificazione di interventi in materia di sicurezza nell’ambito portuale di Trieste”.
Pordenone la provincia che registra la riduzione maggiore. L’analisi delle denunce di infortunio indica che la maggior parte degli infortuni – 7.584, pari al 35% del totale, in calo dell’1,8% rispetto al 2009 – ha riguardato i servizi, seguiti con 7.032 casi (il 33% del totale) dal settore dell’industria (-7,7% rispetto al 2009), mentre l’agricoltura ne ha contati 945 (-2,6% rispetto al 2009). La diminuzione degli infortuni ha interessato tutte le province, con un calo del 2,6% in quella di Udine (meno 227 casi), del 3,9% in quella di Trieste (meno 184 casi) e del 4,2% in quella di Gorizia (meno 140 casi). Una menzione particolare spetta alla provincia di Pordenone, che registra un calo del 4,6% rispetto all’anno precedente (meno 252 casi). Il settore in cui si concentra il maggior numero di infortuni è quello manifatturiero, che rappresenta complessivamente il 23,53% del totale regionale, con 5.061 casi denunciati. Nel settore delle costruzioni si verifica l’8,4% degli infortuni, pari in termini assoluti a 1.812 casi, con una diminuzione rispetto all’anno precedente del 13,9% (293 casi in meno).
Stranieri il 23% degli infortunati. Gli infortuni occorsi a lavoratori stranieri sono stati 4.949, 202 in meno rispetto al 2009 (-3,9%), e incidono sul totale regionale per il 23%, con un picco nella provincia di Pordenone, in cui i 1.419 casi denunciati rappresentano il 27% del totale. In termini assoluti, la provincia in cui si verifica il maggior numero di infortuni di lavoratori stranieri è quella di Udine con 1.855 denunce, pari al 37,4% del totale degli infortuni occorsi a lavoratori stranieri nella regione, seguita dal Pordenonese (1.419 casi, pari al 28,6%). Sui 17 infortuni che hanno avuto un esito mortale, sono due quelli occorsi a lavoratori stranieri. A livello regionale si nota che i Paesi di origine degli infortunati stranieri sono prevalentemente dell’Europa orientale. Quelli provenienti da ex Jugoslavia, Croazia e Bosnia-Erzegovina rappresentano il 18,6% del totale, a cui si aggiungono i nati in Romania e Albania.
In aumento le malattie professionali. Sono 1.238 le malattie professionali denunciate nel 2010 rispetto alle 1.182 del 2009, pari a un incremento del 4,7%. Questo incremento, tuttavia, è molto meno consistente di quello registrato a livello nazionale, che ha visto crescere le denunce del 22%. Anche nel 2010 si è confermato l’aumento delle denunce di patologie dell’apparato muscolo scheletrico, delle malattie osteo-articolari e muscolo tendinee: oltre la metà delle malattie professionali (612 casi, +20% rispetto al 2009) sono di questo tipo, dovute essenzialmente a movimenti ripetuti, posture e ritmi dell’attività lavorativa.
Fonte: INAIL