Fonsai ha registrato al 30 settembre 2011 una perdita di 178,6 milioni di euro, rispetto alla perdita di 345,5 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato è significativamente influenzato dalle rettifiche di valore (impairments) su strumenti finanziari disponibili per la vendita che si sono manifestate nel terzo trimestre.
Il combined ratio (comprensivo degli oneri tecnici) si attesta a 103,9% da 105,2% al 30 settembre 2010. Il combined ratio operativo, si legge in una nota, è di 101,0% da 102,2% al 30 settembre 2010. La raccolta premi totale si attesta al 30/9 a 8,33 mld (-16%): nei rami danni la raccolta è di 5,08 mld (-1,1%), mentre nei rami vita si attesta a 3,24 mld (-32%). Il patrimonio netto complessivo del gruppo è di 2,538 mld (2,550 mld al 31/12/2010), mentre il margine di solvibilità si attesta al 111% (97,4% al 31/12/2010). “Non potrà essere mantenuta al termine dell’esercizio in corso la soglia obbiettivo del 120% in termini di margine di solvibilità corretto. Sono peraltro in corso di definizione interventi finalizzati a consentire nel più breve tempo possibile, unitamente all’andamento della gestione ordinaria, di riportarsi a detta soglia”.
“Le esigenze di rivalutazione delle riserve sinistri saranno puntualmente definite solo al completamento dei processi di revisione attualmente in corso, nonché dall’osservazione degli andamenti operativi nell’ultima parte dell’anno. Anche in considerazione di ciò– continua la nota – la previsione del risultato netto di Gruppo dell’esercizio contenuta nel budget 2011 non potrà essere mantenuta, venendosi comunque a determinare un risultato in perdita. Non è peraltro possibile ad oggi evidenziare con un sufficiente grado di precisione e rappresentatività lo scostamento del risultato netto di Gruppo dell’esercizio rispetto alla previsione di budget, tenuto altresì conto delle criticità in termini di impatto sul conto economico dell’andamento dei mercati finanziari e della difficoltà, stante la volatilità dei mercati stessi, di prevedere fin d’ora il livello delle quotazioni del portafoglio alla fine dell’esercizio, nonché della necessità di effettuare i test di impairment sugli avviamenti iscritti a fronte dei piani industriali delle diverse entità del Gruppo, in corso di definizione”.