Al Convegno «Con l’Antifrode: Addio cara polizza. L’Assicurazione, partner del sistema – Italia», organizzato lo scorso 3 novembre da Francesco Barbato, capogruppo IdV e relatore del disegno di legge sulla costituzione dell’agenzia antifrode, il presidente Sna Giovanni Metti è intervenuto in qualità di relatore. Lo abbiamo intervistato per approfondire il tema trattato durante il convegno.
Domanda. Agenzia antifrode, qual è l’opinione dello Sna in merito?
R. Come ho spiegato durante il mio intervento, ma anche in precedenza in altri contesti, quella dell’agenzia antifrode è un’iniziativa molto giusta e potenzialmente utile per contrastare e soprattutto prevenire il fenomeno delle truffe assicurative. Non si può fare a meno di chiedersi perché si sia dovuti arrivare a costituire un organismo apposito. Le compagnie, che avrebbero avuto ogni interesse a combattere le frodi commesse a loro danno, hanno preferito scaricare i costi sui consumatori. Forse perché un serio contrasto alle truffe avrebbe richiesto investimenti e presidio del territorio e invece l’intento di molte imprese è da tempo quello di abbandonare alcune aree o alcune fasce di clienti considerati non profittevoli o rischiosi.
D. Ma il presidente dell’Ania Fabio Cerchiai ha detto che non c’è alcun abbandono dei territori_
R. Lo dicono sempre. Anzi, mi pare che il presidente Ania abbia addirittura affermato che non gli risulta di nessun assicurato che non sia riuscito a sottoscrivere una polizza. Ma adesso non siamo solo noi agenti a denunciare il fatto, e non sono solo i consumatori. Le sanzioni comminate dall’Isvap per elusione dell’obbligo a contrarre sono lì nero su bianco; presumo che i risultati cui è pervenuto l’Istituto di vigilanza debbano essere considerati meritevoli di considerazione e obiettivi anche dalle compagnie. Revoche di mandati e disdette massive di portafoglio sono una realtà; ma non è fuggendo dal territorio che si risolve il problema. Peraltro, secondo l’indagine Antitrust, anche le compagnie dirette, essendo nella quasi totalità dei casi emanazione delle compagnie tradizionali, non danno un reale impulso alla competitività del settore.
D. Ecco, parlando di risparmio e di caro-tariffe, qual è secondo lei la ricetta giusta da seguire?
R. Come ho avuto più volte modo di ribadire, sebbene quello delle frodi assicurative sia un problema effettivo che va affrontato e risolto (e gli agenti Sna si sono attivati concretamente in questo senso), non sono i risarcimenti eccessivi l’unica ragione dei rincari rc auto. L’agenzia antifrode, importante nella misura in cui avrà la possibilità di intervenire efficacemente, non può essere sufficiente. Nessun risultato di contenimento tariffe potrà essere conseguito se non si decide una volta per tutte di aspirare a una vera concorrenza del mercato assicurativo italiano. La legge 40/2007, meglio nota come legge Bersani, aveva e ha in sé grandi potenzialità per modificare in senso positivo la competitività del settore. E a chi dice che a distanza di oltre quattro anni non se ne vedono grandi effetti, rispondo che ciò è dovuto a un atteggiamento ostativo scientemente assunto dalle compagnie. Lo Sna ne è sempre stato talmente convinto da arrivare a presentare un esposto proprio all’Autorità garante per la concorrenza e il mercato; e l’Agcm sta in questo periodo valutando l’opportunità di aprire un’apposita istruttoria proprio circa l’eventuale elusione del divieto di introdurre clausole di esclusiva nei mandati agenziali. Come dicevo prima, le nostre argomentazioni nei confronti delle compagnie sono state riprese da ben due Authority.
D. Il convegno ha visto un panel di grande prestigio; qual è il significato della presenza delle rappresentanze sindacali degli agenti?
R. Un significato molto importante, a mio parere. Si sta finalmente prendendo atto del fatto che noi siamo interlocutori indispensabili in un confronto sul settore assicurativo. Come si può pensare di escludere dal dibattito chi intermedia la quasi totalità dei prodotti danni sul mercato? Il convegno ha visto contribuire le rappresentanze, al massimo livello, dei principali soggetti che ruotano attorno all’ambito delle assicurazioni. E Lo Sna ha dato quell’apporto costruttivo che da sempre è disponibile a offrire. Ora non resta che attendere il varo della legge da parte del senato.