Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Riforma Fornero: ok la contribuzione figurativa ai fini del raggiungimento del requisito per l’accesso al pensionamento (anticipato). Le pensioni anticipate del Governo Monti tornano al centro del dibattito grazie alla sentenza della Corte di cassazione n. 24916 del 17 settembre 2024 la quale si è espressa in senso favorevole sulla validità. Tutto muove dal rigetto della domanda di pensione anticipata ex L. n. 214/2011 effettuata da una lavoratrice. In proposito, la Corte d’Appello di Lecce ha ritenuto che, ai fini dell’accesso alla pensione anticipata fossero necessari “requisiti contributivi minimi effettivi” e fossero ritenuti idonei “accrediti figurativi per malattia o disoccupazione, perché i requisiti contributivi di 35 anni richiesti dalla precedente normativa sono rimasti invariati”.
Una lettera di scuse può bastare a risarcire il danno da violazione della privacy. È quanto deciso dalla Corte di Giustizia Ue, VIII sez., sentenza del 4/10/2024, nella causa C-507/23, su una vicenda capitata in Lettonia. Nel corso di uno spot televisivo di carattere sociale (teso a sensibilizzare i consumatori sui rischi connessi all’acquisto di veicoli usati), diffuso da un’associazione di consumatori, un attore ha imitato un noto giornalista del settore automobilistico. Quest’ultimo, venutolo a sapere, si è opposto alla diffusione del filmato, ma l’associazione è andata avanti lo stesso. Il giornalista ha promosso una causa chiedendo l’interruzione della diffusione dello spot e un risarcimento del danno per la divulgazione indebita dei suoi dati. L’interessato, in particolare, ha chiesto 2 mila euro di risarcimento e la presentazione di pubbliche scuse. Nel corso della causa al giornalista è stato riconosciuto il diritto a ottenere le scuse da pubblicare sui siti internet che avevano diffuso lo spot, ma è stato negato un risarcimento monetario. L’interessato ha fatto ricorso alla corte suprema della Lettonia, che ha mandato le carte alla Cgue per avere lumi sulla disciplina del risarcimento per violazione della privacy e in particolare sull’articolo 82 del Gdpr (regolamento Ue sulla privacy n. 2016/679).
Al via la nuova edizione dell’Allianz Talent Program in Finance, Insurance and New Technologies, il graduate program di Allianz spa. Ieri, a pochi giorni dalla cerimonia di chiusura della precedente edizione con la consegna dei diplomi di Master a 19 partecipanti, nell’Auditorium della Torre Allianz a Milano si è svolta la giornata di apertura del programma, che abbina la partecipazione al Master in Finance, Insurance and New Technologies, realizzato in collaborazione con Politecnico di Milano e Cefriel, all’inserimento in azienda con contratto di apprendistato di alta formazione e ricerca. Venticinque i giovani selezionati, provenienti da tutta Italia.
Fonte primaria indispensabile per la produzione alimentare e settore chiave dell’economia: inquinamento compreso. Perché naturalmente, anche a fronte del protagonismo negativo di industria e trasporti, neppure l’agricoltura è esente dall’emissione nociva di gas serra e dalla produzione delle micidiali polveri sottili. Anzi in qualche zona d’Italia come la Lombardia supera anche l’impatto degli altri soggetti inquinanti. Riguardo al cambiamento climatico, secondo Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, in Italia nel 2021 (dato più recente disponibile, pubblicato nel 2023) l’agricoltura è stata responsabile del 7,8% delle emissioni complessive di gas serra, collocandosi al terzo posto dopo i settori energetico e industriale. Il comparto agricolo più inquinante è risultato essere quello zootecnico: 65% delle emissioni del settore, pari al 5,1% dei gas serra totali. È la conseguenza del metano e del protossido di azoto prodotti dalla fermentazione e dalla gestione delle deiezioni animali. Conforta il fatto che il settore agricolo, dal 1990 al 2021, ha registrato una decrescita del 13,1% delle emissioni di gas serra.
Sono l’ad di UnipolSai Matteo Laterza, e i professori Stefano Caselli, Giusella Dolores Finocchiaro e Rossella Locatelli, tutti nel cda di UnipolSai, i candidati del patto dei soci di Unipol per il consiglio della compagnia allargato a 19 membri.
Il Rapporto Draghi delinea un piano per il futuro dell’Europa basato su tre pilastri: colmare il divario nelle tecnologie avanzate, ridurre le dipendenze dai rischi geopolitici e perseguire una strategia combinata di decarbonizzazione e competitività. Al centro del programma è la transizione energetica. Il Rapporto sottolinea che la transizione energetica, se gestita con intelligenza e tempestività, è soprattutto un’opportunità per la crescita – tutto il contrario che perseguire la decarbonizzazione al prezzo della deindustrializzazione, come recita un recente ma fuorviante slogan. La transizione, tuttavia, comporta una trasformazione radicale dell’intera economia. E né le politiche adottate finora né gli stimoli del mercato sarebbero sufficienti a completarla. È necessario attuare un rilevante e complesso piano di investimenti privati e pubblici, indirizzati da politiche industriali ben mirate. Finora, gli sforzi in questa direzione sono stati troppo frammentari. Sarà la nuova Commissione, con il contributo del Rapporto Draghi e la collaborazione attiva dei Paesi, a dover attuare un piano industriale concreto per accelerare la rivoluzione industriale verde.
Siamo secondi tra i sette grandi della Terra che fanno parte del club del G7 per aspettativa di vita e mortalità evitabile solo dopo il Giappone, ma siamo ultimi sia per quanto investiamo complessivamente per curarci sia per quanto riguarda la spesa pubblica sanitaria. L’Italia come noto è uno dei paesi più vecchi al mondo , con la percentuale di over 65 del 23,8%, seconda solo al 28,9% del Giappone e con gli Stati Uniti ultimi in classifica con il 16,8 per cento. Tra i big del mondo siamo difatti il Paese con la minore incidenza della spesa sanitaria sul Pil: nel 2022 spendevamo solo il 9% con gli altri Paesi che viaggiano invece a due cifre come gli Usa addirittura al 16,6%, la Germania al 12,6% e la Francia al 12,1 per cento. Soprattutto sulla spesa pubblica sanitaria (o attraverso schemi assicurativi) siamo lontani dagli altri: nel 2022 in Italia il Ssn ha speso il 6,8% sul Pil (nel 2023 il dato è sceso al 6,2%) contro a esempio il 10,3% e il 10,9% di Francia e Germania. Un ritardo che spiega il fatto che siamo terzi (dietro Usa e Canada) per le spese sanitarie che si pagano i cittadini di tasca propria (2,2% del Pil).
Il mercato delle flotte e del noleggio a lungo termine (Nlt) procede bene pur con alcuni segnali di attenzione, se non di preoccupazione, che arrivano dalle immatricolazioni e dalla composizione della crescita. A fine agosto, che comunque in Italia chiude un anno e conta quanto se non più del primo semestre, mancavano 41mila targhe rispetto al 2023. Si tratta di una flessione del 15% più o meno distribuita nelle diverse fasce di operatori: top, medi e captive. Però attenzione, lo scorso anno erano arrivate in consegna tantissime auto ordinate negli anni del Covid e della crisi produttiva delle fabbriche, tra microchip e altro, formando una piena che ovviamente falsa il confronto.
L’auto elettrica continua a registrare numeri omeopatici in Italia ma è pronta a conquistare le car list nei prossimi anni. Nessun refuso ma una combinazione tra innovazione tecnologica, rete di ricarica in crescita, tempi di rifornimento ridotti e maggiore facilità di collegarsi alle colonnine grazie a vetture che gestiscono in autonomia semplicemente inserendo la presa. Il tutto sommato all’indicazione, per non dire obbligo in molti casi, di scegliere veicoli completamente elettriche per rispondere a policy aziendali a livello globale redatte nell’ottica di raggiungere obiettivi “net zero” dalla difficoltosa e costosa attuazione.