Anche a fronte delle sfide macroeconomiche dell’ultimo biennio, il comparto immobiliare italiano resta uno dei motori della crescita economica e sociale del Paese. Le sfide a cui si apre ora il settore sono altre: dalla direttiva green all’emergenza abitativa fino alla necessità di posti letto per studenti. A definire il ruolo del settore e a delineare le necessità per il futuro è stata ieri la relazione di Confindustria Assoimmobiliare in occasione dell’Assemblea 2024. Per fare fronte alle nuove esigenze abitative si stima che nei prossimi 25 anni dovranno essere realizzate in Italia circa 3,65 milioni di nuove abitazioni che dovranno esser frutto di trasformazioni e riconversioni di edifici esistenti, concentrate nelle principali aree metropolitane del Paese. Saranno necessari oltre 1.000 miliardi di investimenti in costruzioni, anche per adeguare il patrimonio immobiliare alla transizione green «necessaria e ineludibile», a cui potranno aggiungersi 4,2 miliardi all’anno per la manutenzione delle strutture. Il presidente di Assoimmobiliare Davide Albertini Petroni, riferendosi al nodo urbanistico legato alla città di Milano, ha sottolineato che «il prolungato stallo dei progetti immobiliari nella città ha messo in pausa iniziative cruciali per la rigenerazione urbana e lo sviluppo residenziale. L’incertezza normativa è ciò che, più di ogni altra cosa, spaventa gli investitori».