Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Proprio nel mese di ottobre, tradizionalmente dedicato all’educazione finanziaria, arriva un dato destinato a far discutere: soltanto un italiano su duemila, pari allo 0,5 per mille, sa cos’è una polizza assicurativa. È il risultato impietoso della ricerca Ivass sulle conoscenze assicurative degli italiani, condotta dal team di ricerca comportamentale dell’Università di Milano-Bicocca e Doxa su un campione rappresentativo di oltre 2.000 persone. E la notizia che preoccupa probabilmente ancora di più è che non sanno di non sapere o, quantomeno, sovrastimando enormemente le proprie conoscenze, gli uomini molto più delle donne.
  • Fwu, pronto il piano di rilancio per evitare il default
Il piano è stato presentato da Fwu Life Insurance Lux alle autorità lussemburghesi (CAA) lo scorso 19 ottobre. Un piano che punta a risollevare l’indice di solvibilità della compagnia finita in difficoltà dallo scorso 28 giugno, quando aveva comunicato a CAA di non essere in grado di chiudere il bilancio, con la capogruppo tedesca, Fwu Ag, in fase di provvisoria insolvenza. Una partita che, come raccontato più volte da MF-Milano Finanza, riguarda da vicino l’Italia, dove risiede il 50% degli assicurati di Fwu Life Insurance Lux.
La popolazione italiana, lo dicono i trend demografici, continua a invecchiare e Assoprevidenza propone con forza che le coperture di Long Term Care (Ltc), contro la perdita dell’autosufficienza, diventino obbligatorie per legge. La richiesta è arrivata dal presidente dell’associazione, Sergio Corbello, in occasione di un evento sul tema realizzato dall’associazione presso il museo Ninfeo con il supporto di Axa, componente del Club dei Partners di Assoprevidenza.
Quasi la metà delle famiglie italiane, il 46%, riesce a risparmiare. Un dato che è in lieve calo rispetto al 2023 quando la percentuale era pari al 48% ma di positivo c’è che, chi riesce a mettere da parte risparmio, lo fa «con meno ansie e preoccupazioni rispetto al passato». Resta la prudenza sugli investimenti: sono due su tre gli italiani che preferiscono tenere la liquidità sul conto corrente, con il mattone che piace sempre meno rispetto al boom di preferenze registrate nel 2008. Un quadro che emerge dalla ricerca Acri-Ipsos presentata in vista della 100esima Giornata mondiale del Risparmio che si terrà domani alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella da sempre organizzata da Acri, l’associazione che rappresenta le fondazioni di origine bancaria e le Casse di risparmio. I dati dicono che aumentano le famiglie che grazie al proprio risparmio riuscirebbero a far fronte a una spesa improvvisa importante, e più di tre famiglie su quattro, dato stabile, ritengono di essere in grado di far fronte a una spesa improvvisa di media entità. Allo stesso tempo cresce, da 32 a 34%, la percentuale di famiglie che dichiara di aver consumato tutto il reddito. «Abbiamo segnali positivi di famiglie che risparmiano, ma crescono quelle che non riescono a farlo, specie fra le famiglie che lavorano. Il tema dei working poor (i lavoratori poveri, ndr) è estremamente rilevante», ha detto il presidente dell’Acri, Giovanni Azzone, presentando l’indagine.
Mentre il Banco Bibao Vizcaya Argentaria (Bbva) perde gli americani di Gqg – uno dei maggiori azionisti – nella scalata al Sabadell, l’istituto preda guidato da Cesar Gonzalez-Bueno guadagna invece un prezioso alleato. È l’italiano Mario Greco, dal 2016 alla guida di Zurich. Il colosso assicurativo elvetico ha appena messo in portafoglio il 3% del capitale del Sabadell, operazione che è costata poco meno di 300 milioni di euro. Zurich è diventata così il quarto azionista della banca iberica con sede a Barcellona, dopo Blackrock (al 6,64%), Dimensional Fund (3,75%) e l’investitore messicano David Martinez (3,49%) e davanti a Ubs (2,67%), Dws (2,25%) e Norges Bank (1,9%). La compagnia di Zurigo è partner nella bancassurance di Sabadell dal 2008, da quando cioè l’istituto catalano ha venduto a Zurich il business assicurativo, operazione a cui è seguita la creazione di due joint venture. La banca distribuisce in esclusiva le polizze vita, danni e i prodotti di previdenza integrativa di Zurich e gran parte del business della compagnia elvetica in Spagna dipende da questa alleanza.
Con il cambiamento climatico assicurare le imprese agricole diventa sempre più complicato. Per questo UnipolSai ha deciso di lanciare Life Ada, acronimo di Adaptation in Agricolture. Il progetto è partito nel 2020 e punta ad aumentare la resilienza del settore.
Sono giorni che il titolo dell’insurtech Revo viaggia stabilmente sopra i 10 euro della quotazione di maggio 2021 e gli analisti sono propensi a proiettare la società oltre 13 euro. Ieri la chiusura è stata a 10,55 euro, stabile rispetto al 10,6 euro del massimo storico del giorno prima, con Banca Akros che ha fissato il target price a 13,1 euro e Equita che immagina una crescita fino a 14,2 euro.
Unicredit può permettersi di pagare un premio fino al 45-50% per aggiudicarsi il 100% Commerzbank (con una valutazione tra 18,5 e 19,5 euro per azione) senza compromettere la propria solidità patrimoniale o la politica di remunerazione. Questo perché, anche con premesse conservative, l’aggregazione dovrebbe generare robuste sinergie di costo lorde, pari al 10% degli oneri dell’istituto tedesco (600-650 milioni). Il deal consentirebbe un efficiente impiego del capitale in eccesso da parte di Unicredit che vedrebbe aumentare il proprio utile per azione di circa il 15% anche con un approccio conservativo sulle sinergie. Secondariamente la fusione permetterebbe a piazza Gae Aulenti di preservare l’attuale politica di remunerazione (total yield del 13%). In terzo luogo l’integrazione darebbe vita a un gruppo competitivo nel mercato tedesco, con efficienze che le due banche difficilmente potrebbero ottenere operando in modo indipendente. La nuova rete inoltre potrebbe trarre vantaggio dalle fabbriche prodotto e dalle partnership commerciali di Unicredit (in particolare la gestione patrimoniale e le assicurazioni), consentendo così di servire meglio i clienti, aumentare il cross-selling e sostenere la redditività in un contesto di tassi di interesse in calo.  La maggiore diversificazione geografica ridurrebbe inoltre il rischio di concentrazione (già limitato) di piazza Gae Aulenti, «migliorando la resilienza alle diverse condizioni di mercato e garantendo una maggiore stabilità nella generazione di utili netti»
  • GENERALI
Fitch ha alzato l’outlook di Generali da stabile a positivo e ha confermato il rating Ifs ad A+ e il rating Idr ad A.

Stop condanna al datore di lavoro soltanto perché è negligente con gli ispettori del lavoro, che s’informano sulle posizioni e i rapporti contrattuali in azienda. Il reato contravvenzionale di cui all’articolo 4 della legge 22.07.1961, n. 628 si può configurare in forma commissiva e omissiva, ma non si può affermare la responsabilità penale dell’imprenditore solo perché ha mancato di assumere informazioni all’ufficio del personale sulla posizione di due lavoratori, se invece il pubblico ministero contesta una condotta dolosa, vale a dire aver fornito «scientemente» ai funzionari del ministero notizie errate e incomplete. Così la Cassazione penale, sez. terza, nella sentenza n. 39659 del 29/10/2024.
Dovranno essere identificati sia il cedente che il cessionario di cripto, con i rispettivi eventuali titolari effettivi, anche quando effettuano il trasferimento senza appoggiarsi ad un operatore ovvero mediante i cosiddetti indirizzi auto-ospitati. Lo prevede lo schema di decreto legislativo, ieri in Consiglio dei ministri, con il quale il Governo italiano si appresta a recepire le disposizioni contenute nel Regolamento (UE) 2023/1113 che detta disposizioni sui dati informativi riguardanti i cedenti e i cessionari di cripto-attività.